PESCARA. Mascherine gratis agli alunni abruzzesi. Dispositivi di protezione colorati per i più piccoli e soprattutto lavabili fino a venti volte senza che perdano la loro capacità di bloccare il coronavirus.
La Regione, attraverso la Protezione civile abruzzese che ha curato il maxi acquisto, dopo aver individuato l’azienda giusta per prezzo e caratteristiche del prodotto, in una rosa di sette ditte italiane autorizzate e certificate dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità, dà il via libera a una delle più vaste operazione di prevenzione del contagio da Covid-19 dall’inizio dell’epidemia.
FABBRICATE A PESCARA. Saranno 93mila le mascherine che la Protezione civile distribuirà a tutte le scuole d’Abruzzo in vista della riapertura rinviata dal 14 al 24 settembre. E la scelta è ricaduta su un’azienda pescarese che dall’alta moda è passata a produrre anche mascherine anti-Covid.
Ciascun dispositivo di protezione ha un costo di mercato che si attesta fra i 3 e i 4 euro, un dato che ci permette di ipotizzare la spesa totale affrontata dall’ente.
LA SPESA. L’investimento sarebbe quindi di circa 300mila euro, con fondi statali, ma oggi si conosceranno maggiori dettagli anche in merito alla tempistica della distribuzione. Alle 14.45, nell’auditorium di Palazzo Silone all’Aquila, si terrà infatti una conferenza stampa sulla riapertura delle scuole in Abruzzo. Parteciperanno il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, il dirigente della Protezione civile regionale Silvio Liberatore, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Antonella Tozza e Simona De Thomas in rappresentanza della ditta De Thomas srl che ha prodotto le mascherine con il brand Alesina Mask.
LA STORIA. Il Laboratorio Sartoriale De Thomasis nasce alla fine degli anni Sessanta quando inizia importanti collaborazioni con eccellenze del settore moda come Armani, Brioni, Cavalli, Gucci, Loro Piana.
L’azienda ha sede a Pescara ed è guidata dalle sorelle Simona e Alessandra De Thomasis. «Abbiamo fatto una scelta dettata dall’esigenza del momento», scrivono sul sito internet della loro società le due donne manager passate dalla sartoria alle mascherine con il marchio AlesinaMask 2.0.
La fabbricazione dei dispositivi è stata autorizzata dall’Istituto superiore di sanità con un primo parere favorevole rilasciato già a febbraio, come si può leggere sul sito dell’Iss.
LA PLATEA. Le mascherine, testata per 20 lavaggi, sono destinate a una potenziale platea di 172mila studenti abruzzesi, suddivisi, secondo i numeri riferiti allo scorso anno scolastico, in 28mila bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia; 54mila alunni delle elementari e, rispettivamente, 34mila e 56mila studenti delle scuole medie e superiori. Oggi sapremo a quali e quanti di questi bimbi o ragazzi saranno consegnate gratuitamente le mascherine lavabili.
COME LAVARLE. Per mantenere le proprie caratteristiche e per ristabilire i valori di pulizia microbica ad ogni utilizzo, questo tipo di mascherina dev’essere lavato separatamente, a mano, a 30° con detersivo neutro senza sfregare, oppure in lavatrice programma lana a 30° gradi con centrifuga a 600 giri, e non può essere asciugata con l’asciugatrice, né ripulita usando ammorbidenti e detersivi citotossici.
E COME È FATTA. È composta da uno strato interno a contatto con la pelle di cotone Oeko-tex Standard 100; uno strato esterno in cotone o misto lino e da un filtro in polipropilene.
Ha due elastici latex free da posizionare dietro alle orecchie, ed è cucita con filo 100% poliestere. È stata sottoposta a tutti i test richiesti dalle normative sia pre sia post lavaggio: l’efficacia di filtrazione batterica è risultata del 96,8%, quindi superiore al 95 per cento. Dopo i venti lavaggi i test hanno dimostrato che questo parametro rimane alto, pari al 95,9 per cento. Ma oggi ne sapremo molto di più.