Cosimo Schena, 41 anni, è il parroco della chiesa di San Francesco d’Assisi nel quartiere Santa Rosa, a Brindisi: studiava Ingegneria ma poi ha deciso di seguire la sua vocazione. Anche online: “Le persone che mi contattano mi chiedono poesie o preghiere e io provo sempre a rispondere a tutti”
Cosimo Schena era uno studente di ingegneria, ma sentiva che alla sua vita “mancava un pezzo”. Ha lasciato l’università per entrare in seminario, e seguire la vocazione. Ora è don Cosimo, da qualche mese parroco della chiesa di San Francesco d’Assisi nel quartiere Santa Rosa, a Brindisi (città di cui è originario). Ma soprattutto, è un prete social.
Non lo si trova solo in chiesa, ma su tutti i network: ha profili su Facebook, Twitter e Instagram, è sbarcato su TikTok – “ma non faccio balletti” – ha un canale YouTube e uno Spotify. Ha 41 anni, è decisamente fotogenico ma assicura che il motivo del suo successo online non è certo la sua immagine: “Le persone che mi contattano mi chiedono poesie o preghiere – dice – mi cercano per un consiglio, mi raccontano le loro storie, e io provo sempre a rispondere a tutti, soprattutto quando hanno storie difficili e hanno bisogno di essere ascoltati”.
Don Cosimo non aspetta solo che le persone entrino in chiesa, prova a intercettarle con la tecnologia. L’idea della presenza sui social gli è venuta “per portare un messaggio di bellezza alle persone che non incontri in chiesa”, e vi ha trovato il giusto mezzo per intraprendere il dialogo, e allo stesso tempo per mettere a fuoco una sua passione: la poesia. “Online sono conosciuto come il Poeta dell’amore, è un nome che mi hanno dato le persone e mi piace – continua – Scrivo poesie da quando ero piccolino, ma non avevo mai pubblicato nulla anche perché sono molto pigro, e non partecipo ai concorsi. Un giorno però l’ho fatto, ho scritto in pochi minuti una poesia e l’ho inviata. Non ho vinto, ma mi hanno chiesto otto da pubblicare in una raccolta, diventata anche un audio”.
Da lì l’approdo sulle piattaforme musicali – come Spotify – dove è lui stesso a leggere i suoi componimenti. “In due anni sono arrivato a cinque milioni di streaming, è il segno che le persone hanno bisogno di sentire, hanno bisogno di amore”. Nonostante la visibilità raggiunta, il messaggio per lui è chiaro, ed è sempre uno, legato alla fede: “Dio è amore, e c’è bisogno di Lui soprattutto in questo periodo di forte smarrimento. Ecco perché nelle mie poesie non uso un linguaggio arzigogolato, voglio arrivare a tutti, raggiungere tanti cuori e portare un messaggio di bellezza”. La gente lo capisce, e come lui usa i social per avere un contatto diretto, per cercare conforto. I post di don Cosimo hanno sempre migliaia di reaction e commenti, i video di TikTok sfiorano a volte le diecimila visualizzazioni, il parroco è sempre pronto all’ascolto e spesso mette le sue preghiere a disposizione dei fedeli, che chiedono un pensiero alla propria famiglia, a qualcuno che affronta una malattia, a chi non c’è più, mentre molti invocano adesso “la fine della pandemia”.
“Quando ho lasciato ingegneria per entrare in seminario i miei genitori non se l’aspettavano – ricorda il parroco – Certo, andavo sempre in chiesa, ero un educatore Acr, sembravo tutto sommato contento e felice. Eppure nel puzzle della mia vita mancava un pezzo, e quando ho intrapreso questo cammino quel pezzo l’ho trovato”. Ha studiato filosofia a Roma e Verona dopo il seminario in Calabria, poi da viceparroco è stato in diverse città della Puglia, fino a fermarsi a Mesagne e tornare adesso nella sua Brindisi in veste di parroco. Don Cosimo Schena insegna anche religione in una scuola superiore, ha un rapporto diretto con i giovanissimi e sa che “sono molto più svegli di noi, mi dicono che vedono i miei video e si emozionano. Si rendono subito conto se le cose sono fatte con sincerità e amore”. L’amore che lui riversa in Dio, nei suoi fedeli, e anche negli animali.

Ha un cane che si chiama Tempesta, spesso sui social si fotografano insieme, e gli utenti apprezzano: “L’ho preso per caso un giorno in cui ho accompagnato un mio amico prete a prendere un Beagle – ricorda – era un po’ malandato e bisognoso di cure, ma ora sta bene, ha tre anni e spesso me lo porto in chiesa, dove segue le messe e partecipa al rosario. Gli animali hanno un’anima pura, dovremmo imparare da loro il puro amore”.