“Caro presidente,
l’attribuzione della Legion d’onore al Presidente della Repubblica egiziana Al Sisi ha destato in me e in tutto il mio paese un grande sconcerto e profonda indignazione. Lei conosce perfettamente l’intera vicenda che ha coinvolto il nostro concittadino Giulio Regeni, arrestato il 26 gennaio 2016 e brutalmente torturato per nove giorni fino al suo assassinio, come è stato provato da una inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Roma. Lei d’altra parte non può ignorare la situazione egiziana nella quale lo stesso destino è stato riservato a oltre mille Regeni, che hanno subito la stessa sorte del giovane italiano, spariti nelle carceri del regime, molti di essi senza accusa e senza processo.

Non conosco le motivazioni dell’attribuzione di questa onorificenza. Ma quali che esse siano, di fronte a questa situazione e alle responsabilità del Presidente egiziano e del suo governo, esse sono inaccettabili. So perfettamente che la Francia, come l’Italia e altri paesi europei ed extraeuropei, ha nei rapporti con l’Egitto importanti interessi economici, commerciali e di equilibrio geostrategico da salvaguardare ma deve pure esistere un limite alle considerazioni della realpolitik. E da parte di un Paese come la Francia che sul finire del ‘700 ha consegnato al mondo la prima dichiarazione dei diritti dell’uomo, il rispetto dei diritti umani e la loro universalità, dovrebbe essere tenuta almeno nello stesso conto in cui vengono tenuti gli interessi economici e geopolitici.
Non sono fra coloro che auspicano rotture diplomatiche o altre tensioni. Ho a cuore i rapporti con la Francia e ritengo preferibile la via del dialogo. Avrei preferito che di questo si fossero fatti interpreti le istituzioni dello Stato italiano. In attesa di un loro intervento, mi rivolgo a Lei nella mia qualità di Senatore della Repubblica italiana e, se mi consente, di cittadina europea.

So perfettamente che l’Egitto non è l’unico paese a macchiarsi di questi delitti contro i diritti fondamentali dell’Uomo. Molti altri paesi lo fanno e, anche in Europa, sappiamo quanto sia difficile far rispettare i principi dello Stato di diritto, messi in discussione attualmente da almeno due partner dell’Unione Europea. E proprio per questo ritengo che in ogni circostanza non ci si debba astenere dal richiedere ai governi di questi paesi il rispetto dei diritti umani e dal condannare la loro violazione, soprattutto quando si traduce nell’assassinio di un innocente e in ogni caso di una persona che avrebbe avuto diritto a un arresto pubblico e a un processo giusto. A maggior ragione ci si dovrebbe astenere dall’onorarne e premiarne con alte onorificenze i Capi di Stato.
Legion d’Onore, dopo il gran rifiuto di Augias: che cos’è e chi l’ha ottenuta in passato
Nel 2009 sono stata insignita della Legion d’Onore. Ne sono stata onorata quanto oggi sono imbarazzata di trovarmi in simile compagnia. Altri amici e colleghi italiani la stanno restituendo in questi giorni come importante gesto simbolico non per malanimo verso i cittadini francesi ma per sottolineare un errore che riteniamo lei abbia commesso e che le chiediamo di riparare nelle modalità che riterra opportune, a partire da una più profonda collaborazione nell’accertare queste violazioni ovunque siano commesse, anche nei nostri paesi.
Caso Regeni, Augias: “Ho chiesto all’ambasciatore se la Francia si muoverà sul caso Zacky”
Sono profondamente convinta che l’impunità promuove efferatezze e proprio per questo. Italia e Francia sono state insieme nella creazione della corte penale internazionale e del tribunale per i crimini contro l’umanità commessi nella ex Jugoslavia e per la convenzione contro la tortura che anche l’Egitto ha condiviso.
Dobbiamo andare avanti, Signor Presidente, su questo cammino difficile e non tornare indietro “onorando” coloro che si rendono responsabili della violazione del diritto internazionale”.