Una primula come simbolo di forza, speranza, rinascita. Un fiore semplice a indicare la fragilità come lascito fondamentale di questa pandemia. Ma insieme i punti di forza: la solidarietà, le generosità sociale, l’impegno di migliaia di operatori sanitari, l’impegno anche dei cittadini a contenere il virus, il coraggio e l’investimento grandissimo delle comunità scientifica.
Da qui è nata l’idea base della campagna per i vaccini anti-Covid. “Un regalo generoso e stupendo” quello dell’architetto Stefano Boeri al nostro Paese, come lo definito il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, durante la conferenza stampa a due trasmessa dall’Auditorium di Invitalia a Roma per raccontare la campagna vaccinale.

“L’italia rinasce con un fiore” è lo slogan che accompagna il simbolo e che sarà presente in tutta la campagna. Anche i padiglioni per le vaccinazioni di massa (300 all’inizio e 1500 nella seconda fase, ricorda Arcuri) avranno la forma di un fiore: moduli facilmente smontabili e riassemblabili, come dei petali, energeticamente autosufficienti, realizzati con materiali naturali come il legno e i tessuti. “Come dei fiori queste strutture sbocceranno nelle città italiane e si alimenteranno con la luce del sole e daranno, mi auguro, un senso di grande serenità e fiducia” spiega Boeri, citando artisti e intellettuali da Andrea del Verrocchio a Pier Paolo Pasolini, fonti di ispirazione per la sua creazione grafica.

“La luce in fondo al tunnel comincia ad intraversi – sottolinea fiducioso Arcuri – Le Regioni, il governo, i Comuni stanno lavorando senza sosta per l’inizio della campagna di vaccinazione di massa che la nostra generazione, e non solo, ricorderà con più forza. Abbiamo condiviso nei giorni scorsi con il primo produttore del vaccino le modalità di ricezione e somministrazione delle prime dosi che speriamo arrivi almeno per 1 milione e 800 mila italiani a partire dalla metà di gennaio. Abbiamo provveduto anche agli accordi per gli accessori necessari come le siringhe. Abbiamo anche fatto – ha ricordato il Commissario – la call per 3 mila medici e 12mila infermieri per darci una mano in queste primule che saranno nelle piazze italiane”.
Basterà un fiore? “È solo l’inizio” promette Arcuri.

E ancora sulla campagna vaccinale e la risposta dell’Italia davanti alla pandemia: “Io credo – spiega Arcuri – che abbiamo dato prova di un grande senso di comunità di fronte a una tragedia imprevedibile. Auspico che questa comunità possa ritrovarsi attorno a questo simbolo di rinascita. Un simbolo semplice ma potente. Alla fine di questa tragedia ci ricorderemo non solo delle facce cupe e delle persone addolorate, che non dovremo dimenticare mai, ma ci ricoredemo anche di un fiore, una primula per uscire dal buio”.
