La decisione è nell’aria. Ora però le probabilità che arrivi un lockdown più duro dalla vigilia di Natale all’Epifania, sulla falsa riga di quello varato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, si fanno sempre più concrete con il passare delle ore.
È quanto ha lasciato intendere il governatore Michele Emiliano in una delle sue consuete apparizioni televisive sulle reti nazionali. Poche parole che lasciano pochi margini ai dubbi: “Visto che tra il 24 dicembre e il 7 gennaio c’è un rallentamento sostanziale della vita e quindi c’è rischio di aggregazioni non necessarie, hanno pensato di dare un’ulteriore botta alla curva dei contagi mandando in rosso il Paese”, ha detto il presidente della Regione nel corso della trasmissione Pomeriggio Cinque in onda sulle reti Mediaset.

Il riferimento è a Palazzo Chigi: “Hanno chiesto a noi governatori cosa ne pensassimo e siamo stati abbastanza contenti, perché è l’unico modo per non rischiare una esplosione dei contagi dal 7 gennaio in poi”, ha sostenuto Emiliano. Del resto, ha aggiunto lui, “ripartire come se nulla fosse il 7 gennaio, riaprendo tutto, è un rischio grosso: l’ho detto stamattina al ministro Boccia. La prudenza e la gradualità sono importantissime, bisogna essere pragmatici”.
Il quadro è in continua evoluzione. La riunione iniziata intorno alle 13 fra il premier Giuseppe Conte, i ministri Francesco Boccia (Affari regionali), Luciana Lamorgese (Interno) e Teresa Bellanova (Politiche agricole), con il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, e i capidelegazione della maggioranza è stata sospesa intorno alle 18. Riprenderà in serata, quando probabilmente arriverà la sintesi, dunque una decisione.

Secondo Emiliano, la linea rigorista dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha trovato apprezzamenti nella platea dei governatori. Ma il dado non è (ancora) tratto: “Stanno vagliando tutte le ipotesi sul tavolo. E si troverà una mediazione fra le posizioni in campo come avviene sempre in questi casi”, dicono da Palazzo Chigi. Tra i sostenitori del lockdown sul modello tedesco c’è Boccia, appunto. Che su Facebook, alla vigilia del vertice, aveva scritto: “Nessuna vita è mai un costo accettabile. I nostri figli ci chiederanno se avremo fatto tutto il possibile per salvare le vite e non le festività, il business o un cenone”.