Che ci faceva a Milano, dov’era arrivato da non più di un paio d’ore, Stefano Ansaldi? Proprio lì, sotto le impalcature di un palazzo di via Macchi, a due passi dalla Stazione Centrale? Si stanno concentrando sulle attività e sugli ultimi movimenti del 65enne ginecologo di Napoli, le attenzioni degli specialisti del Nucleo investigativo dei carabinieri, guidati dal tenente colonnello Antonio Coppola e coordinati dal pubblico ministero Adriano Scudieri, per capire come e perché è morto il medico, accoltellato alla gola e lasciato per strada dai suoi assassini.
Milano, un medico ucciso in strada per rapina con una coltellata alla gola
Nella notte tra sabato e domenica sono state sentite a Napoli la moglie e la sorella del medico: con la prima, pare che i rapporti si fossero deteriorati da tempo. Un appuntamento “da amici”, era la versione raccontata a casa.
Ginecologo ucciso a Milano, parla l’altro uomo aggredito: “Mi hanno preso da dietro e buttato per terra”
La sensazione degli investigatori è che l’uomo, residente a Napoli, sia venuto in città per un appuntamento ben preciso e che l’omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva. E tra gli elementi da valutare quello sul presunto saluto pre-natalizio alla sorella, che vive a Milano. La donna infatti era in procinto di andare in Campania per le vacanze di Natale prima dello stop agli spostamenti, quindi non ci sarebbe stato motivo per un viaggio a Milano ieri.

Perde nel frattempo di consistenza, ma non viene affatto scartata per il momento, l’ipotesi della rapina finita in omicidio. E che gli autori possano essere gli stessi di una seconda rapina messa a segno un quarto d’ora dopo in via Settembrini ai danni di un 72enne, depredato di orologio e telefono e spintonato a terra da due uomini fuggiti poi verso corso Buenos Aires e da lì, probabilmente, in metropolitana. Il Rolex di Ansaldi è stato trovato accanto al cadavere, i soldi ancora in tasca. E troppo efferato sembra quel taglio alla gola con un coltellaccio (abbandonato sul posto dal killer) per essere compatibile con una rapina occasionale.
Sulla vicenda interviene con una nota il sindaco di Milano Beppe Sala: “L’omicidio in via Macchi è un fatto grave e per prima cosa esprimo sentite condoglianze alla famiglia della vittima. Siamo a disposizione dell’Arma dei Carabinieri che ha da subito avviato una accurata indagine per ricostruire i fatti, a partire dall’analisi delle immagini delle telecamere e del contesto nel quale si è consumata l’aggressione. Chiederò al Prefetto un incontro per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine”.