Stasera alle 20 il direttore del dipartimento di Sanità pubblica Paolo Pandolfi si vaccinerà contro il Covid. “È un segnale importante alla comunità: tutto il mondo sanitario ci crede. Dietro c’è un grande lavoro, fatto di passione e competenza: mai, in passato, sono state vaccinate così tante persone nell’arco di una giornata. Noi arriveremo a 1.400 al giorno. Quando finiremo? Sarebbe un successo nel 2021, ma credo ci sarà una coda nel 2022″.
Tutto pronto, direttore?
Vaccini anti-Covid, la lunga giornata dell’Emilia-Romagna
L’arrivo nella notte all’aeroporto Marconi, il trasporto fino all’ospedale Bellaria, la distribuzione a tutte le Ausl della regione e, dalle 14, la somministrazione a 975 operatori sanitari. Ecco, per immagini, la lunga giornata dei vaccini anti-Covid in Emilia-Romagna. La prima tappa di una campagna di massa.
E il secondo “giro”?
“Almeno tre settimane dopo. Noi stiamo impostando una campagna per 21 giorni”.
Prima i vaccinatori?
“Saranno fra i primi. Non sono pochi, a regime alcune centinaia. C’è stato un grande lavoro di squadra assieme alle altre aziende sanitarie, ai medici del 118, agli specializzandi. Pure i medici in pensione sono disponibili per vaccinare, non partiranno subito”.
Ci sarà anche lei, oggi?
“Sì, mi vaccino in serata”.
Cosa rappresenta questa giornata?
“Un segnale alla comunità per dire che tutto il mondo sanitario ci crede e considera il vaccino uno degli strumenti più importanti. È una sfida, questi vaccini hanno una tecnologia mai usata”.
Cos’ha di diverso questa campagna vaccinale rispetto alle altre?
“Avremo più fasi e più tipologie di vaccini, la competenza si costruisce nel tempo. C’è da fare un lavoro di sorveglianza molto importante in termini di efficacia e sicurezza. I servizi pubblici si stanno mettendo in gioco, è una cosa che in passato non è stata fatta mai quella di vaccinare contemporaneamente moltissime persone nell’arco di una giornata”.
A quanto arriveremo?
“A 1.400 persone al giorno. Dal punto di vista dell’organizzazione è una cosa nuova. In attesa di alcune indicazioni, per gennaio i luoghi e i turni sono già predisposti”.
Dove ci vaccineremo?
“In Fiera. Gli orari saranno impostati in due turni da 5 ore”.
Quando si partirà a gennaio?
“Abbiamo indicazioni fra il 2 e il 4 gennaio ma ancora non è confermato”.
L’obiettivo è vaccinare il 75-80% della popolazione. In provincia di Bologna significa più di 600 mila persone. Ha idea dei tempi?
“Non si fa in pochi mesi. Realisticamente sarà un grande successo se finiremo nel 2021 ma penso ci sarà una coda nel 2022.Dipende da molti fattori, come le diverse tipologie di vaccini e della loro somministrazione. L’importante è lavorare su sottogruppi e arrivare all’immunità di gregge per ognuno di essi: in ambito lavorativo, per patologie, classi d’età. Dobbiamo avere degli obiettivi intermedi importanti”.
Quanto dura l’immunità del vaccino?
“Non è chiaro per quanto tempo sia efficace, direi qualche mese per essere cauti ma sarebbe meglio un anno. L’importante, ora, è superare l’inverno e la primavera”.
Nel frattempo avete riattivato il punto tamponi in aeroporto per chi torna dalla Gran Bretagna. Avete trovato tamponi positivi alla variante inglese?
“A richiesta si può fare il test al Marconi. Al momento non abbiamo notizie della variante, e comunque i tamponi positivi vengono inviati al laboratorio di Pievesestina per gli approfondimenti”.
Il 24 dicembre avete pubblicato un report sullo stato di salute di Bologna. Riguardo al virus, ci sono ormai pochi dubbi sul fatto che la seconda ondata sia stata peggiore della prima.
“In termini di impegno e impatto sui servizi sanitari sì”.
Anche in termini di decessi, dicono i dati di dicembre.
“È il riscontro di quello che è avvenuto a novembre, il mese peggiore per casi osservati: tanti casi, tanti eventi estremi”.
L’Rt resta sotto 1?
“Ora è a 0,9, è leggermente cresciuto e ora si sta stabilizzando. A dimostrazione che le zone rosse funzionano”.