Arriverà già domani la prima fornitura importante di dosi del vaccino Pfizer, dopo l’invio simbolico necessario ad iniziare la campagna vaccinale domenica mattina. All’Italia sono destinate 470 mila dosi. Gli invii della multinazionale statunitense avverranno ogni settimana fino alla fine di marzo. In tutto, al momento, sono previste 7,8 milioni di dosi in tre mesi, circa un milione in meno di quelle previste nel programma comunicato al ministero.

Bisogna però ricordare che in queste ore i numeri possono ancora cambiare e i contatti con Pfizer sono continui. Secondo l’ultimo schema, fino alla penultima settimana di febbraio i numeri dovrebbero restare simili, poi dall’ultima ci sarà un aumento, fino a circa 500 mila dosi. Le prime tre settimane di marzo è in programma una nuova crescita dei numeri, così come nelle ultime due, quando ci si avvicinerà ai 600mila.

Le regioni avranno dunque a disposizione le dosi molto presto, prima di quanto si aspettassero, visto che pensavano di partire lunedì prossimo. e si stanno organizzando su come utilizzarle. Bisogna ovviamente partire dalle categorie indicate dal ministero alla Salute, e cioè il personale della sanità e ospiti e operatori delle residenze per anziani. Ci sono però differenze nelle azioni delle amministrazioni locali.

C’è chi come la Toscana pensa di partire dalle Rsa, anche perché non c’è bisogno di organizzare la prenotazione delle persone che ci abitano. Basta inviare i vaccinatori nelle strutture. Nel Lazio si vuole dedicare il primo invio agli operatori, in particolare a quelli che si occuperanno di vaccinazione. Anche la Lombardia pensa ai professionisti ma a tutti coloro che lavorano negli ospedali, e quindi non solo ai vaccinatori, da convocare avvertendo i vari reparti. L’Emilia-Romagna pensa invece di iniziare già con lo schema definitivo, quindi procedendo contemporaneamente alla vaccinazione nelle strutture sanitarie e in quelle per anziani.
