PESCARA – Otto proposte. È il contenuto del pacchetto che questa mattina i ristoratori abruzzesi hanno presentato formalmente alla Regione Abruzzo. Si è riunito nella sede di Pescara del Consiglio regionale un tavolo di confronto tra i vertici della Regione e i rappresentanti della ristorazione, ma anche del commercio e del turismo.
Le associazioni Qualità Abruzzo, presieduta da Sandro Ferretti e Aria Food, guidata da Valerio Di Mattia (insieme nella foto di copertina) hanno elaborato un documento contenente tutte le proposte in favore dei ristoranti, la categoria più martoriata dalla crisi legata all’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento.
“Chiediamo un sostegno concreto per le nostre realtà e per quelle della filiera che gravita attorno a noi – spiega Ferretti -. Ci aspettiamo di poter riaprire il prima possibile”.
Tra le proposte avanzate, oltre a un tavolo di confronto permanente, un contributo a fondo perduto riconosciuto in base all’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di dicembre 2020 a confronto con il 2019; che la Regione si faccia garante in favore di banche, istituti finanziari nazionali e internazionali, per l’importo di 25 mila euro per finanziamenti da concedere alle imprese e lavoratori autonomi del settore; contributi a fondo perduto per il rimborso di interessi e oneri derivanti dal finanziamento garantito dalla Regione; oltre ad agevolazioni in materia di tasse e tributi.
“Continueremo il confronto con le categorie anche per indirizzare le misure del nuovo ciclo di programmazione per i fondi europei e per il recovery fund tenendo conto della situazione di particolare sofferenza di alcune realtà – ha sottolineato il governatore Marco Marsilio che ha dichiarato il massimo sostegno alla categoria – . Avremo più risorse rispetto alla precedente programmazione europea, a breve – ha aggiunto -. Il Governo chiuderà l’accordo di partenariato generale, noi siamo già pronti per avviare la nuova programmazione con interventi concreti a favore della nostra Regione”.
Ma la categoria resta di fatto ancora in attesa delle risorse della prima tranche, promessa dalla Regione a maggio scorso. A fronte di circa 45 mila domande presentate sono stati erogati indennizzi ad appena 6 mila imprese.
“Le operazioni stanno andando avanti con un cronoprogramma che prevede che entro la fine di febbraio, al massimo i primi di marzo tutte le 45 mila domande circa vengano liquidate – ha assicurato Marsilio – . È un’operazione molto dura, perché bisogna comprendere che gli stessi impiegati che gestivano l’attività ordinaria devono oggi gestire un’attività 10 volte più faticosa di quanto sia mai avvenuto e questo non solo sull’attività dei ristori. L’amministrazione sta facendo un grandissimo sforzo, e la garanzia è che tutti quelli che hanno presentato domanda e ne hanno diritto verranno rifusi”.
“Sappiamo che per quanto ci possano essere ristori e tutte le azioni di sostegno al comparto, non saranno mai sufficienti rispetto al danno che si è ingenerato all’interno delle economie della ristorazione – commenta Valerio Di Mattia -. Per questo una forma di stabilità sarebbe dovuta a una ritrovata capacità di programmazione del lavoro almeno a medio termine”.
Il tavolo di lavoro, costituito in forma permanente, ha visto la partecipazione, oltre del governatore anche del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, del sottosegretario Umberto D’Annuntiis e degli assessori Daniele D’Amario (Attività produttive) e Pietro Quaresimale (Lavoro).
Presenti anche i capigruppo di maggioranza. Secondo i dati diffusi da Confcommercio e Confesercenti sono circa 10mila le imprese regionali che operano nel campo della ristorazione e che sono state messe in ginocchio dalle misure di contenimento del Coronavirus.