TERAMO. La Filt Cgil torna sulla questione degli autisti degli scuolabus, rimasti senza stipendio e senza cassa integrazione nei mesi di febbraio e marzo, quando le scuole erano chiuse per la…
TERAMO. La Filt Cgil torna sulla questione degli autisti degli scuolabus, rimasti senza stipendio e senza cassa integrazione nei mesi di febbraio e marzo, quando le scuole erano chiuse per la pandemia, e lo fa per chiedere che in fase di conversione del decreto “Sostegni bis” venga accolto l’emendamento presentato dalla parlamentare del Pd Stefania Pezzopane e da altri suoi colleghi per una retribuzione per i mesi interessati dalla sospensione del lavoro. Una questione che interessa, solo in provincia di Teramo, 200 lavoratori. «Si tratta di una questione con risvolti nazionali, che ha visto Teramo capitale della lotta per il riconoscimento di un diritto sacrosanto», scrivono Aurelio Di Eugenio e Maurizio De Iuliis, della Filt Cgil, «una battaglia così giusta che, nella risposta a un’interrogazione parlamentare lo stesso ministro del Lavoro Andrea Orlando ne ha riconosciuto le ragioni. Peccato però che le intenzioni non si siano tramutate in provvedimenti normativi e che nel decreto non vi sia stata traccia della cassa integrazione per questi lavoratori». (a.m.)
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