Nuovo complesso con appartamenti e asilo nido, rescisso il contratto alla ditta incaricata per le opere La svolta dopo l’interruzione degli interventi. Rispoli: «Decisione degli uffici, adesso acceleriamo»
CHIETI . Per il nuovo complesso che il Comune sta realizzando in piazza Carafa arriva la svolta. Il cantiere, fermo da mesi, è in procinto di essere riaperto: il Comune ha infatti deciso di rescindere il contratto alla ditta che ormai da tempo non stava più lavorando alla realizzazione delle palazzine e di affidarlo alla seconda classificata nella gara d’appalto. L’intervento edilizio, all’inizio molto avversato dalla cittadinanza che non voleva nuove costruzioni in piazza Carafa, è stato avviato dalla precedente amministrazione.
Oltre agli appartamenti, il progetto prevede anche la realizzazione di un asilo nido a pian terreno. Questo è pronto da tempo, ma essendo circondato da un cantiere, non può aprire. Ora, però, i lavori bloccati potranno riprendere. L’appalto era andato alla ditta Scarafoni di Giulianova. I lavori, per un importo di 2.127.947 euro, erano stati aggiudicati alla ditta il 30 dicembre 2016. Il 24 gennaio 2020 è arrivata la prima contestazione ufficiale all’impresa poiché, si legge negli atti del Comune, «i lavori non avanzavano secondo il cronoprogramma». Si contestava, in particolare, che le opere procedevano in maniera casuale «e senza aver completato le lavorazioni indispensabili per l’integrità del manufatto». Il 18 marzo del 2020 la ditta Lx srl di Milano ha fatto sapere al Comune di essere subentrata nell’esecuzione del contratto. Il 30 settembre, poi, il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ha ordinato alla ditta Lx la sospensione dei lavori, avendo riscontrato una situazione di «pericolo grave e imminente» nel cantiere. I lavori sono ripresi il 16 novembre dopo la messa in sicurezza del cantiere. Nel frattempo i ritardi si sono accumulati.
La direzione dei lavori ha provveduto a sollecitare la ditta a incrementare i ritmi lavorativi e aumentare il numero delle maestranze. Il pericolo, infatti, era che i ritardi mettessero a rischio la quota regionale del finanziamento, assegnato per la realizzazione dell’asilo a pian terreno. Ma il 4 gennaio scorso la ditta milanese ha chiesto una proroga: il responsabile unico del procedimento non gliel’ha concessa, fissando al 15 maggio scorso la riconsegna del primo lotto e al 15 novembre prossimo quella del secondo. Il rup ha anche comunicato che se uno dei due termini non fosse stato rispettato, si sarebbe proceduto alla risoluzione del contratto. E per i ritardi accumulati, la ditta ha ricevuto diverse penali.
Lo scorso 26 aprile, inoltre, il Comune è venuto a sapere che si è verificata l’interruzione delle opere senza alcun tipo di comunicazione ufficiale. Così il 27 maggio scorso il cantiere risultava ancora abbandonato. Nonostante le controdeduzioni dell’azienda milanese, e constatate ulteriori inadempienze, si è arrivati alla risoluzione del contratto.
«Si tratta di una decisione degli uffici», ha detto l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli, «è indubbio, comunque, che l’obiettivo è la ripresa dei lavori nel più breve tempo possibile».
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