Nel corso degli ultimi anni è cambiato radicalmente l’atteggiamento della pubblica opinione verso il disagio minorile, in particolare verso quello che approda alla violazione delle leggi e al crimine. Ed è mutata la considerazione che dei reati dei giovani e dei minorenni hanno i principali attori politici. Se nel periodo storico a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento i minori e i giovani devianti venivano considerati come “soggetti bisognosi di aiuto e di una guida” e non solo di punizione, negli ultimi due decenni (in concomitanza con la presenza di forze politiche che hanno investito sulla paura del crimine e ne hanno ad arte ampliato la percezione, anche attraverso un uso accorto dei…