MONTESILVANO. Il futuro della Stella Maris passerà attraverso una riunione in programma lunedì 6 settembre. È previsto per il primo giorno della prossima settimana, infatti, l’incontro che vedrà…
MONTESILVANO. Il futuro della Stella Maris passerà attraverso una riunione in programma lunedì 6 settembre. È previsto per il primo giorno della prossima settimana, infatti, l’incontro che vedrà protagonisti l’università d’Annunzio, la Provincia e il Comune di Montesilvano per valutare la possibilità di aprire le porte dell’ex colonia sul mare ai ricercatori dell’ateneo abruzzese.
A sedere intorno al tavolo saranno, infatti, il rettore Sergio Caputi, il presidente della Provincia Antonio Zaffiri e il sindaco Ottavio De Martinis, con l’obiettivo di valutare la possibilità di dar vita a un centro di ricerca per servizi alle imprese e start up, progettato e organizzato proprio dall’università. Una possibilità, quella di consentire all’università di occupare i locali dell’aeroplanino di viale Aldo Moro, da tempo auspicata dal sindaco De Martinis, stanco di fare i conti con il degrado e l’abbandono che per tanti anni hanno caratterizzato l’edificio storico. Anche il rettore si è detto da tempo interessato, ma resta ancora una partita aperta.
Per completare la riqualificazione e la riapertura della Stella Maris mancano all’appello circa 400mila euro, necessari per realizzare un ultimo lotto di interventi dopo quelli da 3 milioni di euro arrivati ormai a conclusione. Come evidenziato dal sindaco nei giorni scorsi, infatti, attualmente manca la pavimentazione interna, i sanitari, la tinteggiatura delle pareti interne ed esterne. Lo stesso primo cittadino ha rivelato anche che «l’università, interessata a una gestione pluridecennale, sarebbe intenzionata ad accollarsi le spese per concludere i lavori. Io sarei felicissimo se il progetto andasse in porto», ha aggiunto De Martinis, «ne ho parlato anche con i vertici regionali, perché vorrebbe dire riportare in vita la Stella Maris. È la soluzione migliore per dare lustro al territorio ed economicamente sarebbe un fantastico volano».
Anche lo stesso Caputi si era detto disponibile a un incontro tra le parti in considerazione del fatto che l’ateneo «è molto interessato al progetto» che consentirà «l’apertura di un incubatore di imprese e start up con il supporto di ricercatori della D’Annunzio e dottorati da tutta Italia». (a.l.)