CHIETI. La polizia ha identificato alcuni responsabili dei pestaggi avvenuti vicino ai locali della movida. Sono arrivate a una svolta le indagini della squadra mobile di Chieti sulle aggressioni che…
CHIETI. La polizia ha identificato alcuni responsabili dei pestaggi avvenuti vicino ai locali della movida. Sono arrivate a una svolta le indagini della squadra mobile di Chieti sulle aggressioni che si sono verificate il 12 e il 19 settembre allo Scalo, tra viale Benedetto Croce e via Marino da Caramanico. Già nelle prossime ore potrebbero scattare le iscrizioni sul registro degli indagati.
Nel corso della prima rissa sono rimasti feriti tre giovani marocchini. Due di loro, un 22enne residente a Chieti e un 21enne che vive a Torrevecchia Teatina, hanno raccontato di essere stati aggrediti con calci e pugni da una quindicina di persone. I motivi non sono ancora chiari. È possibile, ma al momento si tratta solo di un’ipotesi, che il terzetto si sia intromesso in una discussione tra giovani del posto, probabilmente per una ragazza. Quanto alla seconda aggressione, il ferito, un 31enne teatino, è stato già ascoltato dagli investigatori e ha riferito di essere stato picchiato da tre sudamericani, di origini venezuelane e dominicane, che lo hanno colpito alla testa non solo con calci e pugni ma anche con una bottiglia di vetro. In precedenza, in base a quanto è stato possibile ricostruire, l’amico del ferito aveva avuto una discussione con gli aggressori all’interno di un pub di viale Benedetto Croce, perché era stato accusato – a suo dire ingiustamente – di aver rotto la collana di uno dei sudamericani.
Nei confronti dei violenti potrebbe scattare il Daspo Willy, ovvero il divieto di frequentare i locali che prende il nome dal giovane di Colleferro pestato a morte in una rissa. (g.let.)
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