In Abruzzo gli infettati in cura sono raddoppiati in una settimana, quadruplicati in 15 giorni
PESCARA. Di pari passo con l’impennata dei contagi, si registra anche il boom di trattamenti con anticorpi monoclonali – la terapia resa famosa un anno fa per aver “guarito” l’allora presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, la cura per i pazienti con il Covid, in Italia ma anche in Abruzzo, che nell’ultima settimana di monitoraggio si attesta al quarto posto nelle prescrizioni per i contagiati con sintomi lievi.
Lo dice l’ultimo rapporto dell’Agenzia del farmaco italiana Aifa pubblicato nei giorni scorsi, secondo cui finora in Italia sono stati 12.704, i pazienti Covid trattati con gli anticorpi monoclonali, farmaci destinati a soggetti a rischio di progressione al Covid-19 severo ma con recente insorgenza della malattia. 384 quelli in Abruzzo. Nella settimana dal 22 al 28 ottobre, però, in Italia le richieste di prescrizione sono state 720, in crescita di circa il 30% rispetto alle 554 della settimana precedente. In Abruzzo la crescita è più marcata: 33 quelle prescritte nell’ultima settimana, quindi al 5,17% dei contagiati nello stesso periodo, ma 16 erano stati quelli della settimana precedente (al 4,61% dei contagiati), 8 in quella ancora prima (al 3,1% dei contagiati). Delle 33 nuove prescrizioni anticorpi monoclonali abruzzesi, nove sono arrivate soltanto il 25 ottobre, mentre 30 sono per pazienti con malattia Covid 19 lieve o moderata, quindi che non necessitano dell’aiuto dell’ossigeno per respirare. È, quest’ultimo, il quarto dato a livello nazionale in assoluto.
Quella monoclonale è una terapia innovativa per il Covid e molto specifica, che viene somministrata in day hospital ai pazienti contagiati più a rischio. Gli anticorpi monoclonali agiscono come gli anticorpi naturali: si legano al virus facendo in modo che non riesca a entrare nelle cellule umane, quindi ad infettarle e replicarsi e che sia più facilmente fagocitato dalle cellule del sistema immunitario. La loro efficacia è stata dimostrata soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Ma hanno una durata temporale limitata e costi elevati.
Inoltre, le terapie con gli anticorpi monoclonali non hanno ancora ricevuto l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali Ema, ma in Italia sono stati autorizzati in via temporanea con Ddecreto del ministro della Salute a febbraio 2021 e sono disponibili a partire da marzo.
La maggior parte dei pazienti trattati ha ricevuto sia in Italia che in Abruzzo la combinazione di casirivimab-imdevimab (278 in regione), seguita dal mix bamlanivimab ed etesevimab (106). Ancora non è disponibile, invece, l’ultimo autorizzato, il sotrovimab. (l.t.)
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