L’AQUILA. Dopo un anno di stop causato dalla pandemia, le strade di Paganica hanno riabbracciato la Fiera di Ognissanti, iniziata ieri e in programma per tutta la giornata di oggi. Migliaia di…
L’AQUILA. Dopo un anno di stop causato dalla pandemia, le strade di Paganica hanno riabbracciato la Fiera di Ognissanti, iniziata ieri e in programma per tutta la giornata di oggi. Migliaia di persone, quasi tutte munite di mascherina, si sono ritrovate ieri nella classica passeggiata tra le bancarelle, scaldate da un tiepido sole, alla ricerca di oggetti di artigianato, piccoli animali e cibi di ogni genere. La fiera di Paganica ha radici che affondano fino a mezzo millennio fa: se ne trova traccia già nei documenti del 1678 ed era l’occasione per vendere i prodotti della ricca valle tra Paganica, Tempera, Onna e San Gregorio. Proprio la gran quantità di merci da vendere aveva consigliato, un paio di secoli dopo, di portare a due i giorni della fiera, inizialmente prevista per il solo giorno del primo di novembre e, per evitare concomitanze con altre importanti manifestazioni del comprensorio, due secoli fa la fiera fu anticipata al 31 di ottobre. La fiera di Paganica fino alla fine degli anni sessanta era specializzata nella vendita di animali, che venivano portati da tutti i paesi del circondario, ed era anche l’occasione per vendere e comprare fagioli, zafferano e altri prodotti tipici del territorio. Ancora oggi, tra le decine di bancarelle, se ne trovano molte con i prodotti locali, dai formaggi ai salumi.