TERAMO. Il Teramano resta fuori dal progetto interregionale “Transumanza Parcovie 2030 – il Cammino dei Pastori”, pensato come opportunità per lo sviluppo turistico, produttivo ed economico delle aree interne dell’Abruzzo e delle regioni vicine, anche e soprattutto attraendo fondi come quelli del Recovery Plan. Il progetto, presentato nei giorni scorsi nel consiglio regionale pugliese e definito dal presidente del consiglio regionale abruzzese Lorenzo Sospiri come «il più grande cammino d’Europa», interesserà infatti Puglia, Molise e Abruzzo, ma fino all’Aquila. Escluso solo il Teramano e la sua tradizione agropastorale.
«Non sono per nulla soddisfatto del grado di attenzione riservato al turismo teramano che rappresenta una parte fondamentale del sistema regionale», commenta critico il presidente di Assoturismo Confesercenti Abruzzo Gianluca Grimi, riferendosi a questo progetto, ma anche segnalando altre iniziative che vedono la provincia fuori dai progetti regionali, «si chiede maggiore attenzione e concertazione sull’iniziativa e più in generale sulla programmazione turistica dei territori che non può prescindere dal confronto col motore economico del turismo regionale che Teramo rappresenta».
Perplessità espresse anche dal presidente dell’associazione dei ristoratori Aria Valerio Di Mattia, che già in passato aveva segnalato l’assenza di Teramo negli elaborati della Regione Abruzzo: «Abbiamo apprezzato l’importante azione di valorizzazione svolta dalla Regione in questi anni ma anche abbiamo segnalato da tempo una grave lacuna: l’assenza del sistema dei tratturi teramani nel progetto». Spiega Di Mattia: «Nella provincia teramana abbiamo almeno due importanti tradizioni da valorizzare: la via del tratturo che unisce le pendici del Gran Sasso teramano ad Atri e alla Torre di Cerrano per poi muovere verso sud e il “tratturo verticale” o “ascendente” che, partendo da Santa Maria a Vico di Sant’Omero, giunge nell’agro pontino e nella bassa Toscana. Si tratta anche in questo caso di recuperare una delle vie gastronomiche più interessanti e significative del Centro Italia oltre che di una fondamentale opportunità di fare sistema e cooperazione turistica con i territori vicini. Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal presidente Sospiri pertanto attendiamo segnali concreti». Una stoccata poi alle altre associazioni: «Desta qualche perplessità anche l’assenza di posizionamenti delle tante realtà associative e amministrative teramane, sino a oggi rimaste silenti e distanti da ogni valutazione nel merito», chiude Di Mattia.(l.t.)
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