Il presidente Sartorelli si inserisce nel dibattito che sta dividendo la città e si schiera con i contrari «Le numerose rotatorie porteranno a un aumento degli incidenti. A rischio pedoni e biciclette»
PESCARA. Il progetto di viale Marconi a quattro corsie continua a tenere banco e a dividere la città. E alla vigilia della riunione di maggioranza sul tema (la Lega chiede l’utilizzo provvisorio della corsia bus lato monti per i parcheggi), sulla questione interviene anche Giampiero Sartorelli, presidente dell’Automobile club Pescara. E si schiera con i contrari. «Come Automobile Club abbiamo seguito sin dall’inizio la vicenda, ma non siamo sino ad ora intervenuti perché non avevamo piena conoscenza del progetto, se non per aver visto pubblicate sui quotidiani alcune foto. Dopo tanti mesi di lavoro, oggi, con la posa in opera della prima parte della segnaletica orizzontale, si ha un’idea più chiara di quello che sarà viale Marconi nel prossimo futuro. Non compete a noi, e pertanto non entreremo nel merito, dare giudizi sull’azione e sulle scelte politiche che hanno portato alla decisione di effettuare i lavori, ci preme però portare il nostro contributo su due problematiche che ci interessano in modo particolare: la sicurezza stradale e la sostenibilità ambientale della mobilità».
«Sul primo punto», spiega Sartorelli, «la realizzazione di quattro corsie e di numerose rotatorie porterà a un inevitabile aumento degli incidenti o comunque a situazioni di estremo pericolo per gli utenti più deboli, quegli stessi utenti che ogni giorno si dice di voler proteggere. Viale Marconi, anche con l’allargamento della carreggiata, non è in grado di sopportare quattro corsie, peraltro tutte al limite della larghezza. La creazione di tante rotatorie, poi, potrebbe essere causa di un gran numero di sinistri, vista la particolare forma e il singolare utilizzo della zona centrale delle stesse, dedicate esclusivamente agli autobus. Le rotatorie», puntualizza il presidente dell’Aci, «vista l’assenza della cosiddetta “deflessione” e cioè quell’invito che non consente l’attraversamento in linea retta, e con la presenza della cosiddetta “fascia valicabile” che dovrebbe servire solo per agevolare la manovra di mezzi pesanti, sono più simili a delle chicane di un circuito di Formula uno e inducono i conducenti più imprudenti e irrispettosi delle regole ad attraversarle a velocità sicuramente non prudenziale, e questo già avviene. Senza considerare che chi proviene dalle strade che intersecano viale Marconi non avrà mai la possibilità di immettersi nella rotatoria, se non quando non vi saranno più auto sull’arteria principale».
«Sempre in tema di sicurezza», prosegue Sartorelli, «va detto che su viale Marconi molto difficilmente potranno transitare biciclette e monopattini. Sarà infatti impossibile, con quattro corsie occupate, trovare un piccolo spazio per far passare una bicicletta».
Tra le criticità, Sartorelli indica quanto già segnalato dal comitato dei cittadini, e cioè «i numerosi parcheggi eliminati, la mancanza di zone carico/scarico e la completa assenza di posti per disabili per lunghi tratti della strada». E poi, conclude, «i pedoni avranno grande difficoltà ad attraversare una strada che seppur della stessa larghezza di prima, avrà quattro direttrici diverse da controllare prima di iniziare l’attraversamento, due corsie normali di marcia e due preferenziali».
Ultimo punto, la sostenibilità ambientale. «È evidente che l’incremento di code e il rallentamento della marcia porteranno in breve tempo gli indici a valori ben al di sopra della media consentita», conclude il presidente dell’Aci.
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