PESCARA. Può partire la macchina dell’accoglienza temporanea nelle case degli abruzzesi di famiglie ucraine in fuga dalla guerra e di bimbi senza genitori.
Ieri, infatti, la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Abruzzo Maria Concetta Falivene ha inviato a prefettura e tribunale per i minorenni dell’Aquila i primi 150 nominativi delle persone che si sono rese disponibili ad ospitare bimbi e famiglie in casa propria, ma anche di chi si è candidato a favorire l’integrazione dei profughi impegnandosi gratuitamente come mediatore linguistico o culturale. Tra questi ultimi ci sono anche tanti ucraini già da tempo in Abruzzon che hanno così deciso di adoperarsi per aiutare nell’accoglienza. Ora, grazie alla ricognizione delle disponibilità effettuate dalla Regione, saranno proprio le autorità preposte – quindi prefetture e tribunale per i minorenni – ad attingere dagli elenchi se e come lo riterranno necessario.
«Invieremo gli altri nominativi nei prossimi giorni, in blocchi da 150: li stiamo suddividendo in base alla disponibilità e alla provincia», spiega la Garante, «sono centinaia infatti i moduli di candidatura che ci sono arrivati. Finora la risposta degli abruzzesi è stata importante e commovente. Ma si può ancora partecipare: la ricognizione delle persone disponibili non ha infatti una scadenza».
L’avviso pubblico con tanto di moduli scaricabili e da riempire si trova all’indirizzo web http://www.consiglio.regione.abruzzo.it/avvisi/accoglienza-temporanea. I moduli, insieme a un documento di identificazione, devono essere inviati all’indirizzo di posta elettronica dedicato all’emergenza ucraina.garanteinfanzia@crabruzzo.it. L’avviso precisa «che al momento, la disponibilità all’accoglienza potrebbe essere per un periodo minimo o medio-lungo».
L’avviso serve a effettuare «una ricognizione che ha esclusivamente il compito di facilitare la raccolta dei dati delle famiglie che manifestano la disponibilità, nel rispetto delle procedure previste dalla legge, che prevede quali figure istituzionali preposte esclusivamente la prefettura e il tribunale per i minorenni dell’Aquila», ricorda Falivene, «rispettare le procedure indicate dal legislatore garantisce in questo modo un’accoglienza decorosa e la prevenzione dei fenomeni di tratta, traffico e sfruttamento, che purtroppo si possono manifestare in tali tragiche circostanze». (l.t.)