A 20 anni era addetto alle macchine per la produzione dell’olio alle fonderie Camplone, oggi è manager della Kuehne-Nagel, partecipata tedesca della Fiat torinese, con sedi a Termoli e Modugno, nel…
A 20 anni era addetto alle macchine per la produzione dell’olio alle fonderie Camplone, oggi è manager della Kuehne-Nagel, partecipata tedesca della Fiat torinese, con sedi a Termoli e Modugno, nel Barese. Un successo dopo l’altro per Edoardo Camplone (ma nessuna parentela con i big delle storiche officine sulla Tiburtina nelle quali Corradino D’Ascanio fece alzare il suo prototipo di elicottero), pescarese, 64 anni, entrato alle fonderie nel 1976, quando era studente di Ingegneria all’Aquila, prendendo il posto di papà Leonardo, deceduto dopo la malattia. Quattro anni e mezzo dopo, l’incarico gli sta stretto e vince due concorsi per lavorare in Agip e Fiat. Lo chiamano per un colloquio entrambi i colossi e sceglie la Fiat. Nel 1981 viene incaricato di lanciare la Sevel di Atessa per la produzione del Ducato. Dieci anni dopo in Polonia fonda due stabilimenti che oggi danno lavoro a 12.500 dipendenti, fino alla direzione della Nagel nel sud Italia. Sposato con Angela Di Cesare, tre figli, Eugenia, Giacomo e Riccardo, 34,32 e 23 anni, il manager parla quattro lingue. Il ricordo indelebile: l’incontro con Sergio Marchionne, Ceo Fiat Chrysler : «Mi ha insegnato a guardare sempre oltre». (c.co.)