Dopo due anni di stop per il Covid, domenica c’è la rievocazione storica con la suggestiva marcia
BUCCHIANICO. Torna la festa dei Banderesi dopo due anni di stop causa Covid. Domenica prossima, 22 maggio, la “ciammaichella” accenderà il paese con il rito ultra secolare che rievoca il sogno leggendario in cui Sant’Urbano consegnò, nel lontano Medioevo, al Sergentiere, capitano delle truppe, una strategia bellica con cui riuscì a fermare la sicura conquista territoriale della vicina e potente Teate. Il banderese Vincenzo Rosino di contrada Tiboni, estratto al ruolo nel 2019, si prepara a guidare la sua ciammaichella, la marcia a zig e zag nella piazza grande del paese che ricorda la strategia bellica suggerita dal santo in un tripudio di musiche, colori e forme.
Quest’anno non si ci saranno i numeri dei fiori di carta crespa delle scorse edizioni che si aggiravano sui 100 mila di ogni genere, creati uno a uno dalle donne durante tutto un anno di lavoro. «Si riparte da marzo 2020, dai fiori prima del Covid», racconta Rosino. «C’è molto fermento, agitazione ed entusiasmo nelle contrade», racconta il banderese, a capo della festa per la seconda volta (la prima ere stata nel 1980). «Per noi bucchianichesi è importantissimo tornare a intonare il nostro urlo di gioia a Sant’Urbano e quest’anno sono sicuro che ci renderemo ancora più conto di quanto gli siamo devoti».
L’appuntamento da non perdere è in programma domenica: alle 16 tutte le contrade si incontreranno al campo sportivo e, da lì, si partirà insieme fino ad arrivare su, nella piazza grande. Al monumento dei Caduti ci si fermerà per il rito della consegna del “ramajetto”, il mazzolino di fiori che il sergentiere Guglielmo Tatasciore consegnerà agli uomini Rosino per arruolarli all’imminente battaglia.
L’arrivo in piazza delle pacchianelle e dei banderesi, le donne e gli uomini in abito tradizionale, per la suggestiva marcia a serpentone è prevista per le 18.30. A seguire lo spettacolo degli armigeri, balestrieri, musici e sbandieratori della Città di Bucchianico. Il 24, 25 e 26 sarà ancora festa con i riti tanto cari ai bucchianichesi, senza i tradizionali banchetti con i circa 700 invitati a tavola. Il 24 maggio le cerimonie si apriranno alle 18.30 con la consegna del “ramajetto” nella chiesa parrocchiale, l’apertura della Porta Santa, il rito delle entrate nella chiesa di Sant’Urbano e il gioco del Tizzo in piazza San Camillo.
Il 25 maggio, giorno della festa patronale, si inizia alle 8; attesissima la cerimonia della consegna degli anelli, delle “banjre” e dei cavalli, alle 10.30, e la riconsegna della “banjre” e dello stendardo, alle 15.
Il 26 si chiude con i ringraziamenti ai santi per la riuscita della festa, l’offerta dei ceri e la benedizione dei Quattro Cantoni. Domenica 29 maggio si ricomincerà daccapo con l’estrazione del nuovo Banderese. (d.z.)
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