La stangata di luce e gas al centro delle decisioni in Comune. Ranieri: «Serve un aiuto dal governo» L’amministrazione pronta a rialzare gli importi: «Le famiglie capiranno questo disgraziato momento»
LANCIANO. Fari puntati sugli aumenti di luce e gas in queste settimane in Comune, dove l’amministrazione è alle prese con il primo scoglio del mandato di Filippo Paolini e della sua giunta: far quadrare i bilanci nonostante caro bollette ed effetto domino di Covid e guerra in Ucraina. L’attenzione è spostata in avanti di qualche mese. Il bilancio di previsione subirà in pieno il rincaro dei costi energetici del 40-50% in più rispetto allo scorso anno e la carenza di materie prime come ad esempio il grano, la cui produzione è quasi totalmente demandata ai paesi dell’est europeo attualmente scenario di guerra. Massima allerta sarà destinata a servizi essenziali come i trasporti, siano essi scolastici o per disabili, e alle mense scolastiche. I costi stanno lievitando e si dovrà far attenzione a non incidere sulle tariffe e, quindi, sulle tasche dei lancianesi. La proiezione soltanto dei costi energetici è di 700mila euro in più rispetto al 2020-21.
«Attualmente è una cifra che non vuol dire niente», spiega l’assessore alle Finanze e vice sindaco, Danilo Ranieri, «bisogna ragionare in termini percentuali, perché è vero che i primi due mesi del 2022 il gas è costato quasi 180mila euro, ma adesso i termosifoni sono spenti; bisognerà vedere come siamo messi a novembre. Un altro discorso va fatto per l’energia elettrica, le proiezioni percentuali sono drammatiche, del 40-45% in più. Abbiamo urgente bisogno di un intervento del governo sulle bollette e anche sui carburanti».
I rincari energetici potrebbero incidere in moltissimi settori del Comune. I mezzi EcoLan, ad esempio, i trasporti scolastici, l’illuminazione degli impianti, le pompe elettriche di sollevamento e captazione dell’acqua. «Non è solo colpa della guerra», attacca Ranieri, «gli aumenti delle tariffe di luce e gas sono iniziati ad ottobre. La guerra, a febbraio di quest’anno, ha triplicato/quintuplicato gli aumenti che già si erano registrati nell’autunno scorso. Negli ultimi due anni il governo era intervenuto in favore dei Comuni con diversi fondi Covid, fondi che però, nel 2022 non ci sono più, salvo qualche residuo che potrà rinvenire dal rendiconto di quel biennio che, però, non potrà essere usato per pagare le bollette correnti. Nel 2020 e 2021», prosegue l’assessore, «il governo era intervenuto con fondi per contenere la tassa dei rifiuti. Fondi che, anche in questo caso, non ci sono più. In pratica non ci sono più i fondi e le esenzioni Covid degli ultimi due anni, ma subiamo aumenti delle bollette, dei carburanti, della spesa alimentare, delle materie prime ed un tasso di inflazione che non si ricorda dal 1991! Rispetto a tutto ciò il Governo non sta intervenendo a sostegno dei bilanci dei Comuni che, dunque, hanno prospettive peggiori rispetto ai due anni Covid. Non è giusto scaricare sugli amministratori locali di città non metropolitane come Lanciano», conclude Ranieri, «il dover proporre bilanci di lacrime e sangue ai propri cittadini. Non pensavamo di trovarci di fronte ad un siffatto scenario in questi primi sei mesi di amministrazione. Per fortuna il sindaco Paolini ha esperienza ed equilibrio: sono sicuro che, anche se con fatica, la maggioranza dei cittadini capirà il disgraziato momento che, nostro malgrado, ci troviamo a gestire».