Il presidente dell’Ater annuncia: «La Regione ha sbloccato i 400mila euro per completare l’opera» E poi fissa la data per l’apertura della residenza di via Arenazze: «Sarà utilizzabile da ottobre»
CHIETI. Dopo quasi tredici anni di attese, promesse e passi falsi, la casa dello studente all’Arenazze potrebbe finalmente rivedere la luce.
Ad annunciarlo è il presidente dell’Ater Chieti Antonio Tavani: «A seguito del finanziamento della Regione da 400mila euro è stata avviata la procedura di ricognizione dello stato del fabbricato. Il progetto definitivo, che è in corso di approvazione e verrà posto a base di gara, consentirà l’avvio (prima dell’estate) della procedura di affidamento dei lavori».
Una svolta per il destino della storica residenza incompiuta dell’Arenazze: un colosso da 5 piani, 22 stanze doppie e tre singole per 47 universitari. I lavori erano iniziati l’11 gennaio del 2008 e la struttura avrebbe dovuto essere pronta il 4 luglio del 2009. In questi tredici anni sono stati spesi diversi milioni di euro, ma l’edificio di via Gran Sasso è rimasto un monumento agli sprechi. Ora, però, la Regione ha sbloccato i fondi necessari per completare la struttura: i 400mila euro per gli ultimi lavori erano stati promessi all’Ater dal presidente della Regione, Marco Marsilio, nel gennaio del 2021, ma per questioni burocratiche sono arrivati a destinazione con ampio ritardo. Adesso, però, la storica incompiuta potrebbe davvero aprire i battenti una volta per tutte. Al suo interno sono già stati installati i citofoni con gli impianti a scheda magnetica, i tavoli in legno e quasi tutto il necessario. Di fatto, la casa dello studente è già completamente realizzata nella parte dell’accoglienza. Ma in questi anni l’edificio è invecchiato ed è stato abbandonato a sé stesso. C’è stato anche qualche danneggiamento ai quadri elettrici: piccoli atti vandalici ripetuti con cui l’Ater ha dovuto combattere. La struttura era stata presa di mira anche dagli incivili pronti a fiondarsi da quelle parti per scaricare l’immondizia. «Si è dovuto procedere con l’attenta ricognizione delle criticità», spiega Tavani, «e con le consequenziali necessità tecnico-impiantistiche, fondamentali per la realizzazione del progetto di completamento che consentirà la piena fruizione della casa dello studente».
Si tratta di un’opera iniziata nel 1987, che nel corso degli anni era stata destinata ad accogliere 49 posti quasi interamente dedicati a studenti universitari con camere attrezzate e già arredate, bagni, tv, tende, letti completi, in ogni piano una cucina retraibile, camere singole e doppie, spazi da dedicare a palestra, biblioteca e sala refezione. «Un piccolo gioiello di accoglienza nel centro di Chieti», come la definì proprio Tavani. Ora manca da terminare la parte degli spazi comuni, dei soggiorni e della palestra. Bisognerà anche rimuovere le crepe lungo i muri e le parti di cemento consumate. Vanno anche ultimati alcuni allacci alla rete fognaria comunale che non sono stati terminati. «L’attività svolta da noi su quest’opera è stata complessa in quanto le precedenti e ormai annose vicende del passato hanno gravato sul lineare e coerente iter dell’opera. Ma ora», conclude Tavani, «la struttura potrà finalmente essere fruibile per gli studenti».