CELANO. Bucato con un trapano uno degli affreschi che adornano le pareti della chiesa di Santa Maria Valleverde a Celano. La segnalazione arriva da un cittadino, che chiede un intervento della Soprintendenza. Il danneggiamento è stato notato sulla parete laterale sinistra. Non è ancora chiaro se in corrispondenza dei buchi era stato appeso qualcosa e una volta rimosso questi sono venuti allo scoperto. Sull’affresco, infatti, si notano dei fori in cui sono inseriti dei tasselli per muratura per fissare qualcosa. Inoltre, intorno ad alcuni dei fori si notano della parti di affresco che si sono distaccate. Un grave danno al patrimonio artistico e storico della parrocchia celanese, nota proprio per le sue pitture.
Due anni fa sono stati restaurati i tre affreschi rinascimentali presenti all’interno della cappella della Madonna della Misericordia che raffigurano “La morte della Vergine”, “Lo sposalizio della Vergine” e “San Girolamo”. L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo del 2×1000 dell’Ancos di Confartigianato, sezione di Avezzano, sotto la supervisione della Soprintendenza archeologia, Belle arti e paesaggi d’Abruzzo.
La chiesa venne edificata nel 1508, anno riportato sull’architrave del portale. In origine era chiamata Sanctae Mariae de Valleviridi. Fu gravemente danneggiata dal terremoto della Marsica del 1915, ma ricostruita secondo gli schemi originali. Unico elemento di origine che manca è la torre imponente delle campane a pianta quadrata. Resta infatti la base sopra cui è stato costruito un campanile più piccolo, con conformazione a vela. L’interno, a una sola navata, presenta una volta a crociera e tre cappelle sul lato sinistro che presentano affreschi. Sul lato destro, in alto, si trovano due grandi tavole: una raffigura la Natività, con il Bambino che indica dei putti che recano i simboli della Passione, mentre l’altra rappresenta l’Andata al Calvario, attribuita al Sodoma.
Gli affreschi del XVI secolo della Vergine e relativi alle scene della passione sono stati attribuiti al pittore bresciano Paolo Zoppo. (f.d.m.)
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