La squadra aspetta il ritorno del suo portiere che, dopo l’incidente in campo, sta lottando per la vita
AVEZZANO. Ormai sono trascorse oltre due settimane da quel drammatico pomeriggio che doveva essere di festa e di svago e che invece si è trasformato in un incubo che tiene con il fiato sospeso un’intera comunità. Si stava disputando una partita di calcio amatoriale tra la Sanpelinese e l’Aielli quando in un contrasto in area, il portiere della Sanpelinese Giovanni Giannantoni, 46 anni, era finito rovinosamente a terra. Subito soccorso, Giannantoni era stato trasportato all’ospedale di Avezzano, ma proprio mentre era in attesa al Pronto soccorso, le sue condizioni erano peggiorate tanto da rendere necessario il suo immediato trasferimento all’ospedale dell’Aquila, dove gli era stato riscontrato un ematoma alla testa che aveva richiesto l’intervento chirurgico. Operazione riuscita, ma le condizioni di Giovanni Giannantoni restano tuttora critiche perché ancora oggi, a distanza di due settimane, alterna momenti di lieve ripresa ad altri che continuano a tenere in apprensione sia i suoi familiari che i compagni di squadra. Andrea Taccone, dirigente della Sanpelinese, è in continuo contatto con la famiglia del portiere: «Due giorni fa ho sentito al telefono la moglie di Giovanni che mi ha confermato una situazione altalenante che purtroppo non ci lascia tranquilli. Ci informiamo continuamente sulle condizioni del nostro amico, ma non possiamo fare altro che pregare per la sua guarigione».
E ieri, i compagni di squadra di Giovanni hanno voluto dedicagli uno striscione di auguri e una frase sui social che recita testualmente: «I giocatori, lo staff tecnico e la dirigenza si stringono con calore attorno a Giovanni Giannantoni che a seguito di uno scontro di gioco, ora si trova in condizioni critiche. Il legame che il calcio crea va ben oltre il rettangolo di gioco. La forza e la tenacia che ti hanno sempre contraddistinto, faranno sì che tu possa vincere la più importante delle partite. Forza Giovanni, ti aspettiamo in campo». Un messaggio che è un autentico attestato di stima e di affetto verso un compagno sfortunato che adesso sta combattendo la partita più importante di tutte, quella per la vita. (p.oli.)
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