Il 20 giugno udienza davanti alla Corte d’appello di Perugia dopo l’annullamento delle due condanne
GIULIANOVA. Torna davanti alla Corte di appello, così come stabilito dalla Cassazione, il caso del palazzo Gavioli, questione più volte finita anche al centro di polemiche politiche.
È fissata per il 20 giugno, davanti ai giudici di appello della Corte di Perugia, in questo caso competente, l’ udienza sulla questione della confisca dell’edificio e delle statuizioni civili. Nell’ aprile dell’anno scorso la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna di secondo grado per intervenuta prescrizione dei reati di Dino Gavioli, quale rappresentante della società Gavioli e Restauri srl e dell’ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Giulianova Roberto Olivieri . In primo e secondo grado erano stati condannati rispettivamente a un anno e a un anno e sei mesi per falso e abuso d’ufficio. «La Corte», così il dispositivo della Suprema Corte, «annulla la sentenza impugnata senza rinvio per essere i reati estinti per prescrizione con rinvio alla Corte d’appello di Perugia limitatamente alla confisca e alle statuizioni civili. Rigetta i ricorsi nel resto».
Resta, dunque, la questione della confisca dell’edificio stabilita sia in primo grado sia in appello.
La palazzina, situata di fianco al Kursaal, venne sequestrata nel gennaio del 2010 in seguito a un esposto dei residenti del condominio confinante, il palazzo Tritone e all’avvio dell’inchiesta della Procura teramana. La controversia, partita come mancato rispetto delle norme tecniche del piano regolatore nella edificazione dello scheletro in cemento armato sul lungomare monumentale, lato ovest, è giunto così probabilmente all’ultimo stadio che riguarda proprio la confisca o meno dell’edificio. Altro procedimento in corso è quello promosso dal condominio Tritone che, in attesa del merito, ha già incassato la sospensiva al Tar rispetto ad un procedimento di acquisizione all’ente dell’immobile avviato dall’amministrazione comunale giuliese. Nella fattispecie gli abusi edilizi accertati sulle altezze riguardano fatti risalenti agli anni ’60 del secolo scorso.
Alfonso Aloisi
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