I comitati fanno squadra con il sindaco Di Piero e puntano al rinvio della riunione voluta dal governo
SULMONA. I comitati cittadini per l’ambiente e il coordinamento “No hub del gas” scendono di nuovo in campo in vista dei due importanti appuntamenti in agenda questa settimana per il metanodotto e la centrale di compressione. Due date molto importanti per il futuro delle infrastrutture sulle quali da anni è in corso un braccio di ferro tra gli investitori che vorrebbero realizzare le opere e gli ambientalisti che le ritengono invasive per il territorio. «Questa settimana c’è un doppio appuntamento sul metanodotto e sull’impianto di compressione», hanno spiegato gli attivisti, «domani la presidenza del Consiglio dei ministri ha convocato la riunione per decidere il via libera al gasdotto Sulmona-Foligno e giovedì il Tar del Lazio ha fissato l’udienza sul ricorso presentato contro la concessione dell’Aia per l’attivazione della centrale. A tutt’oggi, però non è possibile sapere se l’udienza sulla centrale si terrà perché è la stessa Avvocatura dello Stato, nostra controparte, ad averne richiesto il rinvio in quanto il ministero della Transizione ecologica, sottoposto dal primo aprile ad un attacco ai sistemi informatici, non sarebbe in grado di produrre la necessaria documentazione». I comitati cittadini e il coordinamento No hub del gas hanno fatto un plauso al sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, per aver chiesto il rinvio della riunione sul metanodotto indetta dal Governo. «Si tratta, a nostro parere, di un’iniziativa quanto mai giusta ed opportuna in quanto manca ancora il fondamentale studio sul rischio sismico commissionato dal ministero dello Sviluppo economico all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Altra importante ragione per il rinvio è proprio il motivo invocato dall’Avvocatura dello Stato in merito all’udienza del Tar Lazio. Se i documenti del Ministero non sono disponibili per la centrale, come possono essere disponibili per il metanodotto, procedimento sicuramente più complesso del primo?». Gli attivisti hanno promosso una raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere 10mila euro per sostenere le spese del ricorso, ma finora ne sono stati raccolti solo 3mila. Da qui l’appello ad inviare un contributo all’Iban IT71X3608105138247632947644 intestato a Mario Pizzola, con la causale: ricorso al Tar Lazio Aia centrale Snam Sulmona. (e.b.)
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