PESCARA. «La scelta mi sembra opportuna. Il fatto che si dia priorità ai residenti di Pescara può essere un elemento significativo sotto tanti punti di vista e francamente la polemica mi sembra…
PESCARA. «La scelta mi sembra opportuna. Il fatto che si dia priorità ai residenti di Pescara può essere un elemento significativo sotto tanti punti di vista e francamente la polemica mi sembra eccessiva». Tra i favorevoli all’impostazione del nuovo regolamento comunale degli asili nido che privilegia i residenti a Pescara, c’è l’economista Pino Mauro. «Ho sempre pensato che la presenza degli asili nido fosse una componente fondamentale per favorire l’occupazione femminile», analizza il professore. «Un modo per supportare le donne a realizzarsi al di fuori della famiglia, a contribuire al reddito familiare, all’allargamento dei consumi e allo sviluppo dell’occupazione. In un contesto dove non c’è una grande disponibilità di asili, fare una scelta di carattere cittadino ha la sua logica, soprattutto in un luogo come Pescara che si caratterizza per un’economia di servizi dove la componente femminile è molto forte. Senza dubbio», continua il docente universitario, «la Nuova Pescara potrebbe essere un elemento di riflessione, ma ritengo anche che il provvedimento potrà essere ripreso e modificato a tempo debito».
Si schiera dalla parte del sì, anche Claudia Di Pasquale, presidente dell’associazione genitori Age Pescara. «Rappresento i genitori di questa città», dichiara «e non posso che essere a favore al regolamento che dà la priorità ai bambini di Pescara. Certo è che è la solita battaglia dei poveri, dove la coperta è corta per tutti. I posti negli asili nido mancano. Anche per i bambini pescaresi, quindi francamente pensare a chi abita fuori non mi appare utile. Sono talmente pochi che nemmeno un accorgimento di questo genere riuscirà a soddisfare tutta la domanda. Per risolvere questo problema di welfare, l’unica vera opzione è trovare altre soluzioni. Idee che possano essere vantaggiose per le famiglie e meno dispendiose per l’ente. Penso che una strada davvero utile», propone, «sarebbe che tutte le imprese aprissero asili nido aziendali, così da consentire ai lavoratori di avere i figli vicino».
Ne fa una questione di sostenibilità ambientale e di contenimento del traffico, Maria Concetta Falivene, garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza. «La lettura che do a questa proposta è legata all’inquinamento», afferma. «Penso che sia importante mettere in atto tutte le azioni possibili per ridurre il traffico. Far sì che ci sia una differenza in ambito tariffario per stimolare le persone che abitano in un luogo a iscrivere i propri figli in strutture vicine alla propria abitazione credo abbia senso. Io stessa ho fatto questa scelta, puntando su scuole per i miei figli nella circoscrizione di mia competenza. Ritengo anzi che bisognerebbe dare una priorità su questa linea anche per tutte le attività anche extrascolastiche».