Maxi operazione antidroga dei carabinieri di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica e supportati dai colleghi dei comandi di Bergamo, Brescia, Reggio Emilia e Bologna.
I militari hanno eseguito in diverse città dell’Emilia Romagna e della Lombardia un provvedimento di custodia cautelare emessa dal Gip del capoluogo nei confronti di 28 persone (di cui 20 in carcere, cinque agli arresti domiciliari e tre con obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), nell’ambito di un’indagine che conta 33 indagati.
Complessivamente, ad oggi, sono state eseguite diciassette ordinanze di custodia in carcere, cinque ordinanze agli arresti domiciliari e tre ordinanze di obbligo di firma.
Con l’ordinanza cautelare vengono contestati essenzialmente i reati di detenzione ai fini di spaccio e vendita di sostanza stupefacente, ma anche rapina e lesioni.
Le indagini hanno avuto origine nel luglio 2020 a seguito del sequestro di una modica quantità di stupefacente.
Si è così sviluppata una articolata attività investigativa, mediante intercettazioni (telefoniche ed ambientali), controlli sul territorio, assunzione di informazioni da persone risultate acquirenti di droga.
Ciò ha consentito di acquisire elementi indiziari su molti soggetti, rivelatisi in grado di movimentare ingenti quantitativi di cocaina e hashish destinati poi a essere ceduti, attraverso una ramificata rete di spacciatori, ad un elevato numero di consumatori, variamente dislocati sul territorio della provincia di Parma (Parma, Sorbolo, Noceto, Lesignano de’ Bagni, Busseto, Felino).
I principali canali di approvvigionamento sarebbero alcuni rifornitori operanti in Bologna, nei limitrofi comuni del reggiano ed in alcuni centri del bergamasco (tanto che, per nove indagati, contestualmente all’emissione dell’ordinanza cautelare, il Gip ha dichiarato la competenza territoriale di altra autorità giudiziaria).
Gli indagati utilizzavano schede telefoniche prepagate intestate a persone inesistenti, effettuando poi le consegne mediante un frequente cambio dei mezzi di trasporto, talvolta presi a noleggio.
Dalle conversazioni telefoniche è emerso anche il ricorso a frasario di copertura. Gli indagati usavano per indicare l’hashish (la roba del Marocco; zatla -termine gergale utilizzato dai magrebini-; blaka -per indicare un panetto da un etto; un giorno/un euro e mezzo -per indicare un 1,5 kg), oppure la cocaina (gomma da masticare ovvero piccole dosi di cocaina; scarpa con un numero -Es. scarpa nr.60 per indicare 60 grammi; due scarpe -per indicare due quantitativi di stupefacente; meriam -100 grammi-; salma -50 grammi-; oppure un grande, un piccolo, per indicare dosi da un grammo e mezzo grammo; olio).
Nel corso delle investigazioni, sono stati effettuati numerosi sequestri per un totale di 10 kg di stupefacente (di cui oltre 600 grammi di cocaina, oltre 8.700 grammi di hashish ed oltre 300 grammi di marijuana) e nove arresti in flagranza di reato, risultati che, allo stato, appaiono confortare la tesi investigativa, ad onta del significato apparentemente privo di senso logico di diverse conversazioni, nel corso delle quali gli indagati talvolta si limitavano a fissare un semplice incontro.
Nel corso dell’attività, oltre agli arresti e ai sequestri, sono stati acquisiti gravi indizi di reato a carico di soggetti ritenuti autori di una rapina avvenuta a Parma il 13 luglio 2020, quando tre degli indagati hanno aggredito e picchiato con il calcio di una pistola due ragazzi per impossessarsi della somma di circa mille euro, cagionando ad uno di loro lesioni da trauma cranico con ferita lacero contusa e contusioni varie al torace.
Al termine dell’attività investigativa sono state acquisiti elementi da cui è emersa la gravità indiziaria degli indagati che da luglio 2020 a marzo 2021 avrebbero effettuato compravendite per oltre 6 kg di cocaina e 47,5 kg di hashish.
Sulla base di un calcolo approssimativo, tenendo conto che il prezzo medio della cocaina è di 50 euro al grammo (che diventano poi 80 euro al consumatore finale), il valore complessivo della cocaina movimentata si aggira intorno ai 300mila euro (circa 500mila se si considera il prezzo al dettaglio), mentre per l’hashish, calcolando un costo medio di quattromila euro al chilogrammo (che diventano poi settemila euro al consumatore finale), il valore complessivo movimentato si aggira intorno ai 200mila euro (circa 350mila se si considera il prezzo al dettaglio).
Pertanto, agli attuali prezzi di mercato, il valore complessivo della droga commercializzata, al dettaglio, si aggirerebbe intorno ad 850mila euro.
Il Gip ha emesso complessivamente 28 ordinanze nonché il sequestro preventivo di un’autovettura di grossa cilindrata (in quanto ritenuta utilizzata stabilmente, con modifiche strutturali abilmente create, al trasporto dello stupefacente) e di un immobile del valore di quasi 100mila euro.