Il comitato civico contro il progetto delle 4 corsie: «Sindaco, confrontiamoci sulle idee dell’urbanista»
PESCARA. Alternative possibili ci sono per dare un nuovo volto a viale Marconi. Lo dice il comitato Salviamo viale Marconi che ha provato a dimostrarlo con il concorso Marconi District, chiamando in città l’urbanista ecologo Salvador Rueda. La palla, sostengono i promotori, ora passa al sindaco Carlo Masci che, assente all’incontro di sabato, ha tuttavia lasciato intravedere un’apertura auspicando «un momento per riprendere a parlarsi in modo costruttivo e condividere interventi correttivi».
«Aspettiamo che il sindaco ci chiami», dice Fabiana Tenerelli, presidente del comitato. «Noi siamo a disposizione per un tavolo di discussione a partire dalla suggestione che il professor Rueda ci ha donato. L’ipotesi che ha portato rientra in un discorso ampio che riguarda tutta la viabilità di Pescara sud, un’armonizzazione che fino a ora è mancata». La sezione disegnata dall’urbanista si fonda sul concetto del superisolato, di cui Rueda è padre, ossia una divisione delle città in blocchi, dove il grande traffico è concentrato nelle aree dei bordi, per lasciare negli spazi interni isole ambientali con il pedone protagonista. Nella proposta di Rueda, viale Marconi vedrebbe due marciapiedi alberati da cinque e da 8 metri ciascuno; due corsie da 3 metri e 25 per gli autobus; e poi una pista ciclabile centrale con filari di alberi. Il passaggio delle auto verrebbe garantito solo in una direzione, in una delle corsie dei mezzi pubblici.
«Un progetto del genere porta con sé parcheggi, strade», prosegue Tenerelli. «I posti auto non appaiono perché verrebbero ricavati nelle vie laterali e in zone di edifici dismessi. Non guardiamo a singoli parcheggi, che devono essere individuati, ma si parte da un concetto di vivibilità in senso ampio».
«Se dobbiamo fare una rivoluzione» interviene Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio «occorre fare una rivisitazione della viabilità che interessi tutto il comprensorio. Per noi la soluzione migliore è un senso unico su viale Marconi, in direzione sud-nord in modo da recuperare una corsia e lasciare lo spazio per i posti auto, fondamentali per le attività commerciali. Poi su viale d’Annunzio far passare i mezzi pubblici in direzione nord-sud». «Credo che questa strada, che finora ha causato incidenti, code e situazioni paradossali, come le persone sotto il diluvio senza un riparo in attesa degli autobus, vada rivista anche a costo di perdere i contributi europei», commenta Fabrizio Vianale di Confartigianato. «Il minimo che si può fare è partire da queste alternative, coinvolgendo le associazioni in una nuova riflessione».
Intanto ieri, si è riunita la commissione Controllo e garanzia, convocata dal presidente Piero Giampietro, con il dirigente dei Lavori Pubblici, Fabrizio Trisi, che ha annunciato l’arrivo dei semafori da installare sulle rotatorie. «Come emerso in commissione», afferma Giampietro, «mentre la fisionomia della strada cambia ogni due giorni, non c’è alcuna variante di progetto, rispetto all’ultima del 17 settembre 2021 (che peraltro era anche successiva all’inizio dei lavori), né un calcolo di quanto sta costando ai pescaresi, e nemmeno di quando finirà il cantiere. È assurdo e al prossimo consiglio chiederemo come sia possibile».