La pandemia. Giansante: «Alta la diffusione di Omicron 4 e 5, sbagliato rilassarsi» Per lo specialista Asl hanno pesato le elezioni con comizi e assembramenti
L’AQUILA. Mancata percezione del rischio, allentamento delle misure restrittive, più occasioni per creare assembramenti. E nel capoluogo di regione, anche le recenti elezioni comunali, con comizi e file nelle sedi elettorali. La nuova ondata di contagi che ha colpito il territorio provinciale trova terreno fertile, anche a causa della “alta diffusione” delle varianti Omicron 4 e 5.
Per il responsabile del servizio di Igiene, epidemiologia e sanità pubblica della Asl Enrico Giansante, «ci troviamo di fronte a una manifestazione meno grave della malattia, con meno pressione sulle strutture ospedaliere. Ma questo non deve assolutamente far abbassare la guardia, come invece sta accadendo nelle ultime settimane». All’Aquila ieri si sono registrati 84 nuovi casi – erano stati 109 il giorno precedente – e una vittima, un uomo di 68 anni, la cui morte viene inserita tra quelle per Covid nel bollettino regionale. Martedì i casi erano stati 60 ad Avezzano e 35 a Sulmona, rispetto ai 37 e ai 22 delle ultime 24 ore.
«Il rialzo della curva dei contagi non sorprende», dice Giansante, «visto che ricalca la situazione nazionale. Del resto, fa caldo, la gente si muove di più, sono cadute tante misure restrittive, che invece andrebbero mantenute, in particolare al chiuso e nelle zone dove si crea assembramento. All’Aquila hanno avuto peso anche le elezioni comunali, con comizi e affollamenti, i cui effetti si stanno vedendo in questi giorni. Per fortuna», sottolinea Giansante, «non ci sono casi molto gravi e abbiamo a disposizione anche farmaci efficaci». Scarsa la richiesta di vaccinazioni: «La quarta dose, pur essendo altamente raccomandabile per gli over-80 e le categorie fragili», aggiunge Giansante, «fa contare ancora numeri molto bassi. In questo periodo è venuta meno l’informazione sulla circolazione del virus: prima si era bombardati, ora si parla della guerra. Non bisogna generare allarmismi, ma serve la giusta comunicazione: dobbiamo abituarci a convivere con il Covid, almeno per alcuni anni, sperando che non arrivino varianti più aggressive». Si può accedere ai centri vaccinali senza prenotazione, oppure fissare l’appuntamento utilizzando lo stesso sistema informatico.
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