Chieti. I tre consiglieri di Libertà a Sinistra: volevamo chiarezza sull’ampliamento
CHIETI. Il nuovo gruppo consiliare di Liberi a Sinistra non ci ha messo molto a marcare la propria differenza dal resto della coalizione di maggioranza. Nel consiglio comunale di mercoledì sera, infatti, i tre consiglieri Silvio Di Primio, Edoardo Raimondi e Valentina De Luca hanno deciso di non votare a favore della variante urbanistica chiesta per il Centro d’accoglienza di suor Vera a Brecciarola. La delibera è passata ugualmente con i voti del resto della maggioranza, ma i tre si sono astenuti e ora in una nota ne spiegano le ragioni.
«La nostra astensione è stata un atto dovuto», dicono, «di fronte a esigenze di ulteriore chiarezza e approfondimento espresse da più parti del consiglio». Attraverso il capogruppo Di Primio, i tre consiglieri avevano chiesto in aula il ritiro del provvedimento, richiesta sostenuta anche dall’opposizione. «Erano sicuramente necessarie ulteriori commissioni in merito», dicono, «per chiarire gli aspetti legati all’impatto ambientale dell’opera oggi ampliata rispetto al vecchio progetto iniziale presentato nel 2016. Sarebbe quindi stato opportuno chiarire anche le scelte strategiche a monte di una più generale pianificazione urbanistica della città. Una sola commissione su un tale argomento non è stata evidentemente sufficiente, visti anche i diversi emendamenti presentati nel corso della seduta».
A presentare un emendamento era stato il capogruppo di “Chieti c’è”, Vincenzo Ginefra, sottolineando di aver voluto solo sanare alcuni “refusi” contenuti nel testo della delibera. «L’iter di tale provvedimento», continuano i tre consiglieri, «seppur parta da molto lontano, si è impantanato nel corso del tempo per ragioni di natura anche tecnica».
Di Primio, De Luca e Raimondi ci tengono comunque a precisare che loro sono per l’accoglienza: «Riteniamo giusto e doveroso dare accoglienza ai tanti profughi e immigrati che fuggono dai loro Paesi spesso devastati da conflitti e calamità». Eppure in merito alla delibera sul Centro d’accoglienza per loro restano «tante perplessità, sia dal punto di vista amministrativo che tecnico. Ad esempio la Vas (Valutazione ambientale strategica) che a seguire l’iter di questa variante, fin dalla prima richiesta del 2016, non è stata mai avviata compiutamente». (a.i.)
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