La Procura apre un fascicolo sul pestaggio della 21enne, ipotizzando anche reati da Codice rosso Il centro fitness chiede di tenere lontano il responsabile: «È tornato qui, con fare minaccioso»
PESCARA. Era mosso da una furia cieca, non riusciva a controllare la sua rabbia. Forse per questioni di cuore, perché non ha gradito che la ragazza di cui si è invaghito scambiasse qualche parola con qualcun altro, in palestra. O forse si è scagliato contro di lei per altri motivi. La Procura di Pescara vuole vederci chiaro sull’aggressione avvenuta mercoledì pomeriggio nella palestra Audacia fitness club di Pescara dove una 21enne è stata malmenata da un uomo di 50 anni di origine albanese che l’ha colpita ripetutamente al volto mentre si stava allenando. E vuole verificare tutti gli elementi raccolti finora dai carabinieri e approfondire meglio i rapporti tra i due, anche attraverso le testimonianze di altre persone. Sono diversi gli interrogativi a cui dare una risposta nei prossimi giorni: che tipo di conoscenza c’è tra l’uomo e la giovane? C’è stato qualche screzio, tra loro? E cosa c’è dietro quella aggressione, apparentemente immotivata? Il fascicolo è stato aperto, in Procura, ed è affidato al sostituto procuratore Benedetta Salvatore, che si occupa anche dei reati del Codice rosso. L’ipotesi di reato, nell’inchiesta scattata dopo l’aggressione, non è soltanto quella di lesioni personali ma anche di un reato collegato proprio al Codice rosso (la nuova legge sulla violenza di genere), essendo già stati raccolti, verosimilmente, degli elementi in tal senso.
La 21enne è finita in ospedale, mercoledì pomeriggio, e ci è tornata anche giovedì, dove è stata ascoltata dai carabinieri che prima sono intervenuti in palestra, avendo ricevuto la segnalazione al 112, e poi l’hanno raggiunta al pronto soccorso per ascoltare la sua ricostruzione dei fatti.
E mentre gli uomini dell’Arma della compagnia di Pescara (diretta dal capitano Giovanni Rolando) hanno continuato ad ascoltare i testimoni, informando la Procura dell’accaduto, la giovane è stata dimessa con una prognosi di 22 giorni. Ma le conseguenze di questo episodio vanno ben oltre l’aspetto fisico. «È scioccata e ha paura», dice l’avvocato Daisy D’Alessandro che mercoledì stesso, per conto della titolare della palestra, Sara D’Alessandro, ha inviato una denuncia alla Procura, per fare in modo che l’uomo non si ripresenti in quella struttura. La proprietaria dell’attività ha deciso di non far passare questo fatto sotto silenzio e ha detto la sua anche su Facebook chiedendo «a chi ha potere di intervenire» nel timore che il 50enne, «libero», possa continuare a «fare danni».
Ora nella struttura c’è il timore di ritorsioni e il fatto che l’uomo si sia presentato giovedì «con fare minaccioso», come ricostruisce l’avvocato D’Alessandro, non fa ben sperare. «Ci aspettiamo un provvedimento immediato della Procura per tutelare la palestra», dice pensando a un possibile divieto di avvicinamento, così come chiesto nella denuncia. Ha preferito non sporgere denuncia, invece, la 21enne picchiata mentre si allenava e che ha provato a sottrarsi al 50enne ma lui ha continuato a infierire nei suoi confronti.
Le immagini riprese dalle telecamere della palestra mostrano la giovane su una panca, mentre parla con lui. All’improvviso il 50enne la colpisce al volto, al che lei si alza e si allontana e l’altro la colpisce di nuovo, sempre sul viso. La malcapitata cade a terra e l’altro non la molla: la tira su per i capelli e le sferra un calcio. A quel punto arriva un istruttore che tenta di fermarlo ma lui lancia un manubrio in direzione della 21enne. Viene trattenuto a forza ma lui non si contiene, prende una sbarra e corre dietro alla giovane che, nel frattempo, è fuggita via, tentando di mettersi in salvo. Cosa ci sia dietro è da capire, da approfondire, prima di valutare eventuali provvedimenti nei confronti del 50enne che in questi giorni avrebbe cercato ospitalità in altre palestre.