ROMA – “Quello che dirà Salvini da qui al 25 settembre rileverà ben poco”. La voce dal sen fuggita è di un autorevole esponente di Fratelli d’Italia, osservatore disincantato dell’ultimo cimento estivo del leader della Lega in piena campagna elettorale balneare. Il capo del Carroccio, a Lampedusa, si diletta d’improvviso in un totonomi che suscita quantomeno perplessità negli alleati.
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