Oltre 30 gli indagati, sei ragazzi in carcere e sette in comunità. Le accuse sono di estorsione, risse e atti persecutori
L’AQUILA. Tredici arresti, di cui 6 custodie cautelari in carcere e 7 collocamenti in comunità. Sono i risultati della maxi operazione congiunta dei carabinieri del comando provinciale di L’Aquila e della Squadra Mobile che hanno eseguito le misure cautelari su richiesta della procura della Repubblica del tribunale per i minorenni.
Oltre 30 gli indagati minorenni e neomaggiorenni, accusati di reati quali atti persecutori, violenze, estorsioni, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e risse che hanno colpito il territorio aquilano negli ultimi mesi. La nazionalità degli indagati è varia (Paesi balcanici, nordafricani e italiani).
I soggetti raggiunti da ordinanze cautelari sono accusati di aver promosso e condotto attività dirette a creare forme di predominio su altri coetanei, di controllo di porzioni di aree urbane, di smercio professionale di sostanze stupefacenti in prossimità di scuole, di scontro con altri gruppi antagonisti di minori verificatesi in diverse zone centrali del capoluogo.