PESCARA. Nessuna delle delibere all’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri è stata approvata. Alla riunione, infatti, non erano presenti abbastanza consiglieri da consentire il via libera: diverse le assenze in maggioranza mentre la minoranza è uscita dall’aula, facendo emergere che il centrodestra non aveva i numeri. Non è passato il provvedimento sulle modifiche alle agevolazioni Tari per gli impianti sportivi dati in concessione e non è arrivato il via libera neppure per la ratifica di una delibera di giunta mentre è stato ritirato il provvedimento su un debito fuori bilancio.
Immediata la polemica del centrosinistra. «Proprio nel giorno del comizio di Giorgia Meloni in piazza Salotto la maggioranza di centrodestra, a causa delle troppe assenze, non riesce ad approvare nessuna delle delibere iscritte all’ordine del giorno del consiglio, sebbene per una delle due fosse l’ultimo giorno utile, cioè la modifica al regolamento Tari. Nulla di nuovo per la maggioranza più litigiosa d’Abruzzo, ma un segnale ancora più chiaro per i cittadini sulle capacità di governo del centrodestra», hanno commentato dai banchi dell’opposizione i consiglieri del centrosinistra Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli. E ancora: «Il centrodestra non è stato capace di garantire i numeri sufficienti per approvare due delibere presentate dalla giunta Masci, di cui una per le risorse economiche per organizzare le elezioni, e una terza è stata ritirata. Una brutta figura».
Per Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega, «non ci sono state assenze di natura politica, in maggioranza», ma legate a questioni di lavoro o di salute. «Se i consiglieri di opposizione si sono seduti a prendere il gettone di presenza e ci tenevano tanto alla delibera sulla Tari, potevano rimanere in aula e approvarla, essendo un atto per la città. È assurdo che abbiano pensato che era più utile andarsene che votare: è da irresponsabili».