L’arrivo di nuovo personale scongiura la chiusura: garantiti servizi e sala studio
SULMONA. Dopo le brutte notizie dei mesi scorsi in cui era stata paventata anche una possibile chiusura, l’archivio di stato di Sulmona torna a svolgere il suo importante ruolo storico e sociale. Con l’arrivo di nuovo personale, la struttura potrà di nuovo garantire i servizi che ne hanno sempre fatto un punto di riferimento per studenti e appassionati di documenti e storia patria.
Tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30, e il mercoledì fino alle 16, sarà riaperta la sala studio. Negli stessi orari sarà aperta, ancora per pochi giorni, la mostra fotografica e documentaria “Sant’Antonio di Padova a Sulmona. La storia, i frati, le opere, la festa”, frutto della collaborazione dei volontari della chiesa di Sant’Antonio e del personale dell’Archivio di Stato.
È un’occasione per tutti di accedere al chiostro e apprendere, attraverso i pannelli e i documenti esposti nel refettorio, la storia del convento e il ruolo sociale svolto dai frati, in ultimo concretizzatosi nella istituzione di un centro di formazione professionale, la cosiddetta ex scuola, per l’appunto, di Sant’Antonio.
Come detto, proprio per carenza di personale, lo scorso anno si era temuto che la sede sulmonese dell’Archivio di Stato fosse definitivamente trasferita all’Aquila. In tanti avviarono azioni volte al salvataggio della storica struttura, tra questi anche il vescovo di Sulmona Michele Fusco che, in una lettera scritta a ministro Dario Franceschini, segnalò il danno grave ed ennesimo che la città ed il comprensorio peligno avrebbero subito dalla chiusura della sezione dell’Archivio di Stato. Evenienza che pare, ora, scongiurata. (c.l.)