Cinque agenti di polizia penitenziaria aggrediti al carcere di Sulmona ad opera di un detenuto del circuito di alta sicurezza e “ancora una volta per motivi davvero ignobili”, sottolinea il segretario generale territoriale Uil Pa, Mauro Nardella.
I FATTI
Il detenuto sorpreso questa mattina con tre telefoni cellulari in dotazione, ha dato in escandescenza, scagliandosi contro cinque agenti penitenziari che avrebbero riportato solo escoriazioni e lievi traumi. Uno di loro avrebbe perso i sensi dopo essere stato raggiunto da un pugno in pieno volto.
“Non è bastata al condannato la contestazione del nuovo reato ex art 391 ter del codice penale che riguarda l’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte dei detenuti e che può costare da 1 a 4 anni di carcere in più all’aggressore ma ha voluto metterci, come si dice, il carico da novanta malmenando, per il solo fatto di aver visto vincere lo Stato, i cinque che lo hanno scoperto”, sottolinea Nardella, “ora i baschi blu sono sotto cura al pronto soccorso cittadino. Non si conosce la prognosi ma di certo c’è che è giunta l’ora di mettere le mani a un sistema carcerario, quello italiano, troppo lasciato negli ultimi anni in balia di se stesso. Chissà che il discorso fatto oggi dal neo presidente del Consiglio non porti una svolta. Sarebbe quasi ora se non si vuole confezionare all’intero sistema un autentico disastro”, conclude il sindacalista.
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