I sindacati incontrano Forgione: presentate sei richieste contro i rincari da avanzare al governo Tra le proposte c’è l’istituzione di un fondo sociale per sostenere chi non riesce a pagare gli affitti
CHIETI . Il caro-prezzi, con il carrello della spesa arrivato alle stelle, fa paura anche a Chieti e provincia. E i sindacati corrono ai ripari. Vanno dal prefetto Armando Forgione e chiedono un tavolo con quanti possano adottare misure compensative, a partire da un fondo per aiutare chi non riesce a pagare affitti e bollette alimentando il fenomeno della cosiddetta morosità incolpevole. Il prefetto si dice assolutamente pronto a venire incontro alle richieste sindacali. A partire da quella sull’apertura di un tavolo sulla crisi economica.
IL PRESIDIO
Le bandiere di Cgil, Cisl e Uil sono tornate a sventolare sotto i portici di corso Marrucino. Si è svolto ieri mattina davanti alla prefettura il presidio organizzato dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Presenti tutte le diverse categorie del mondo sindacale, a rappresentare le problematiche di tutti, dai pensionati ai lavoratori dipendenti, giovani, precari, donne e soprattutto i cosiddetti fragili. «L’aumento sconsiderato dei beni di prima necessità, unito ad altrettanto aumento dei beni energetici come petrolio e gas», hanno spiegato i sindacati in un documento consegnato al prefetto, «stanno avendo effetti devastanti sulle famiglie e sul lavoro». E l’Abruzzo, da questo punto di vista, non è un territorio facile: gli ultimi dati del Codacons – l’associazione a tutela dei consumatori – collocano la regione tra le prime quattro in Italia per il rialzo dei prezzi. Nel mese di ottobre l’inflazione in Abruzzo ha toccato quota 12,9%, con una maggiore spesa annua a famiglia pari a 3.395 euro.
L’INCONTRO DAL PREFETTO
Il prefetto ha subito ricevuto la delegazione sindacale composta da sei rappresentanti, due per ogni sigla. Per la Cgil erano presenti Franco Spina e Mario Fraticelli, per la Cisl Beniamino Primavera e Vincenzo Traniello, per la Uil Antonio Cardo e Tiziana Ciccone. Tutti hanno riferito al termine dell’incontro di essere rimasti molto soddisfatti dal dialogo con Forgione, che si è messo a disposizione assicurando che avrebbe consegnato a Roma il documento preparato. «Il prefetto», ha riferito Spina, «si è detto anche disponibile a convocare un tavolo con le istituzioni, i sindacati e le associazioni di categoria per affrontare in maniera condivisa questa fase storica senza precedenti. L’inflazione reale ha eroso salari e pensioni, mentre generi di prima necessità come il pane hanno avuto un aumento del 27%, passando da un costo medio di 1,50 euro a 1,90 euro al chilo. Altrettanto si può dire per quanto attiene il latte, che ha subito un incremento tra il 2021 e il 2022 del 31% e tendenzialmente si prevede il superamento dei due euro a litro entro fine anno. Sempre più famiglie non riescono a garantire i pagamenti verso i fornitori di servizi, cresce la morosità incolpevole che richiede interventi urgenti».
LE RICHIESTE SINDACALI
I sindacati hanno presentato sei diverse richieste al governo nazionale. Innanzitutto interventi strutturali specifici per aiutare le famiglie in difficoltà che vadano al di là dei semplici Bonus.
Poi si chiede l’istituzione di un fondo sociale per far fronte all’insolvenza incolpevole. Poi c’è il recupero del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. Il quarto riguarda la riduzione della tassazione su lavoratori e pensionati. Il quinto è l’avvio di una battaglia contro le speculazioni finanziaria e la verifica dell’aumento di prezzi e tariffe. L’ultimo punto è la richiesta di una riforma fiscale che agevoli i redditi più bassi e mantenga la progressività; la proposta di una tassa piatta, invece, va nella direzione opposta e penalizza, secondo i sindacati, i redditi bassi, riducendo gli introiti.