La commissione ha respinto cento delle 216 domande arrivate per gli immobili di edilizia pubblica L’assessore Raimondi: «È la fine di una lunga attesa, lavoriamo per dare più risposte possibili»
CHIETI . Centosedici domande accolte, ma anche cento respinte. Questo è il bilancio al termine del lavoro svolto dalla commissione chiamata a vagliare le 216 istanze per le case popolari. È attesa per domani la pubblicazione della graduatoria provvisoria degli assegnatari degli alloggi di edilizia pubblica, sia di competenza comunale che dell’Ater. Delle cento domande rigettate, 20 sono state escluse per reati penali, 49 per mancanza dei 5 anni di residenza, 13 sono le domande fuori termine e 18 per ulteriori motivi.
«A giorni potremo procedere con la pubblicazione della graduatoria provvisoria», conferma l’assessore alle politiche della casa, Enrico Raimondi. «Si conclude così un’attesa lunga, ma necessaria, perché la graduatoria era bloccata da tempo, sia per le assegnazioni degli alloggi del Comune, sia per quelli dell’Ater. In attesa che si arrivasse alla nuova stesura, abbiamo lavorato per portare ordine a un servizio fra i prioritari dell’ente, visto che la domanda di casa è fra le richieste più sentite dalla cittadinanza. Al fine di portare anche sostegno alla giusta formulazione dell’iter delle stesse richieste, abbiamo coinvolto i Caf e patronati per acquisire più agevolmente le domande da sottoporre all’attenzione della commissione, com’è accaduto». La graduatoria degli alloggi di edilizia residenziale pubblica che verrà pubblicata, come detto, sarà provvisoria. Quella definitiva, invece, avrà validità quadriennale con aggiornamento biennale e consentirà all’ufficio case del Comune, in base alle comunicazioni circa gli immobili di proprietà Ater disponibili, di procedere all’assegnazione a coloro che ne hanno diritto. «Ci auguriamo», aggiunge Raimondi, «di poter dare il maggior numero di risposte possibili. A tale proposito, in questi mesi abbiamo lavorato per fare una ricognizione fedele e attinente alla realtà delle situazioni in essere e, soprattutto, delle condizioni in cui il nostro patrimonio abitativo si trova, al fine di poter essere affidato. Perché», conclude l’assessore, «se a breve potremo agire per la riqualificazione di gran parte di quello comunale, vero è che vorremmo agire anche su tutti gli altri fronti che richiedono interventi, reperendo risorse allo scopo, affinché il diritto alla casa sia percepito e presente».
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