Cinque locali contestano: «Grandi eventi in piazza Chiarino annullati a causa di continue vessazioni» L’associazione di cittadini rifiuta l’accordo: «Il nostro è diritto d’opinione, lamentatevi con il Comune»
L’AQUILA. Ora scendono in campo gli avvocati: la battaglia sulla movida nel centro storico dell’Aquila si sposta lungo la corrispondenza tra due studi legali. E i venti di guerra spingono i locali e il comitato di cittadini verso le aule di tribunale. Da una parte ci sono cinque attività di piazza Chiarino: Enoteca Garibaldi, bar Chiarino, Bruno’s, Anbra e Fizz cocktail bar. È per conto dei loro titolari – tra cui il presidente provinciale della Fipe Confcommercio Daniele Stratta – la diffida legale scritta e inviata nei giorni scorsi dall’avvocato Giuseppe Fisauli, proprio mentre in consiglio comunale il tema della movida scatenava lo scontro tra maggioranza opposizione. Dall’altra parte della barricata c’è l’associazione “Cittadini per il centro storico” guidata da Claudia Aloisio e rappresentata dall’avvocato Fausto Corti, che ha rispedito al mittente accuse e tentativi di accordo.
LA DIFFIDA DEI LOCALI
«All’indomani della nascita della vostra associazione, sulla piazza Chiarino non è stato più organizzato nulla, ciò in considerazione del veto continuo e sistematico da parte vostra», scrive Fisauli a nome dei cinque locali. «Con una serie indefinita di diffide e articoli avete di fatto impedito l’organizzazione di qualsivoglia evento. Tale situazione ha comportato un danno economico (oltre che all’immagine) consistito in un deciso calo di fatturato». Poi ancora: «L’ostilità dell’associazione non trova peraltro alcun fondamento atteso che nessuno dei locali citati ha mai ricevuto multe, nonostante la presenza e i controlli quasi quotidiani da parte di vigili urbani e forze di polizia. La piazza non è mai stata interessata da problemi di ordine pubblico (che invece hanno riguardato tante altre piazze della città), tutte le attività hanno sempre e scrupolosamente osservato gli orari di apertura e chiusura e tutti sono dotati di sicurezza tanto interna quanto esterna». Continua Fisauli: «Ciò nonostante, a causa delle continue vessazioni da parte vostra nel corso dell’anno 2022, piazza Chiarino ha visto cancellazione/annullamento degli eventi: “Aspettando la Perdonanza”, “Sharper – la notte dei ricercatori”, “Festival Riscoprire l’Europa”». E infine: «Vi diffido a desistere da ulteriori condotte che possano impedire l’esercizio legittimo delle attività commerciali e a prendere contatti con lo scrivente al fine di verificare la possibilità di addivenire a un accordo transattivo che permetta da un lato di tutelare i diritti dei componenti l’associazione, dall’altro quelli, altrettanto sacrosanti, dei locali».
LA REPLICA DEL COMITATO
Per l’avvocato dell’associazione di cittadini, Fausto Corti, la diffida provoca «un certo sbalordimento». Si legge nella sua durissima replica, che di fatto respinge la richiesta di un accordo: «Il diritto di associazione e il diritto di opinione sono tutelati dalla Costituzione sicché, se i suoi assistiti (i cinque locali, ndr) hanno qualche problema a che vengano esercitati dalla collega Aloisio, è bene che se ne facciamo una ragione. Se, poi, i suoi assistiti volessero comunque chiedere ad un tribunale della Repubblica di accertare che una cittadina non può valersi dei suoi diritti costituzionali, non posso che augurare loro buona fortuna. Per il resto osservo che la mia assistita non ha alcun potere di decidere dove e quando il Comune e l’Università tengono le manifestazioni per cui, qualora i suoi assistiti dovessero ritenersi danneggiati da tali decisioni, ben potranno rivolgere le loro doglianze direttamente al sindaco Biondi e al rettore Alesse ». L’ULTIMATUM
La controreplica dei locali non è ancora nero su bianco, ma Stratta la anticipa: «Ci dicono che dobbiamo scrivere a Comune e Università. Noi invece scriviamo a loro, perché loro hanno creato la disparità tra le piazze della città e il pregiudizio nei nostri confronti, denigrando l’onorabilità e l’immagine dei locali. Abbiamo chiesto un incontro, lo chiediamo ancora: vogliamo un accordo, per 20/30 serate di eventi all’anno in piazza Chiarino. Se insisteranno con il denigrare, saremo costretti a tutelarci nelle sedi più opportune».
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