Diego Morabito racconta ai familiari i tre giorni trascorsi in viaggio tra Milano, Como e poi all’estero Il cugino Alessandro: «Si è pentito pensando alla figlia, riconosciuto su un treno da una ragazzina»
RIPA TEATINA . «È stata una decisione presa sul momento, non ponderata, ma poi si è pentito e ha deciso di tornare». Alessandro Ciccone è molto più sereno: è trascorsa una notte dal rientro a casa del cugino, Diego Morabito, che per tre giorni non ha dato notizie di sé. Lui è stato tra i primi a sapere della scomparsa, così come del ritrovamento. Nella tarda serata di mercoledì, a pochi minuti dalla mezzanotte, Alessandro ha ricevuto la chiamata dai familiari con cui si annunciava il ritorno del cugino Diego. E si è immediatamente recato da lui.
«Perché si è allontanato? Sembra che non fosse più soddisfatto di alcune sue situazioni personali, è stato un “colpo di testa”», dice Ciccone riportando le parole dell’operaio 43enne che per 72 ore ha tenuto in apprensione un’intera comunità. Diego domenica sera, dopo aver lasciato la figlia a casa della sua ex compagna, si è diretto in un’area nei pressi della stazione di Pescara, dove ha parcheggiato la sua Fiat Panda e ha iniziato la propria fuga con treni e autobus.
«Ha raggiunto prima Milano, dove è rimasto per un giorno», continua nel racconto il cugino Ciccone, «poi si è diretto a Como per arrivare infine in Svizzera». Ma quella improvvisa decisione ha iniziato a pesare e i rimorsi in Diego Morabito hanno preso il sopravvento. «Era frastornato e si sentiva in colpa per la figlia», continua Alessandro, «sapeva che lo stavamo cercando e forse la risonanza mediatica che stava avendo il suo caso lo ha anche imbarazzato». Da lì la decisione di tornare a Ripa Teatina: «Ma qualcuno lo ha individuato su un treno. In particolare una ragazzina avrebbe riconosciuto Diego, indicandolo subito al padre. Entrambi si sono avvicinati a lui e mio cugino ha ammesso che stava provando a tornare a casa. E ha ricevuto aiuto». Arrivato a Pescara, pensava di trovare ancora lì la sua auto ma così non è stato: «Lo hanno accompagnato a casa e ora sta bene. Noi familiari lo stiamo aiutando. La figlia? La mamma le ha detto che il suo papà è tornato e oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) lo rivedrà», ha svelato Alessandro.
Un sospiro di sollievo per l’intera Ripa Teatina: «Siamo molto contenti che tutto si sia concluso per il meglio. Il paese era molto scosso», spiega il sindaco Roberto Luciani. «Eravamo tutti in apprensione».
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