Sopravvissuti a viaggi infernali attraverso l’Africa e alle onde del Mediterraneo, soli e fragili, diversi migranti ragazzini arrivati nel Lazio avrebbero trovato un altro inferno. Denunciano di essere stati maltrattati e privati anche dei servizi essenziali, come luce e acqua, nelle strutture di due cooperative pontine, gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro, a cui sono stati affidati progetti finanziati dalla Prefettura pontina e da altri enti.
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