Arriva la svolta della Regione per l’ex Ipab, così rinasce un’altra zona in centro storico
L’AQUILA. Decisivo passo avanti per la ristrutturazione del mega aggregato di via Marrelli (fra Palazzo Margherita e via Sallustio) di proprietà dell’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp, ente oggi controllato dalla Regione Abruzzo). La giunta regionale, su proposta dell’assessore (e senatore) Guido Quintino Liris, ha approvato «lo schema di convenzione per l’attuazione della progettazione dell’intervento di riparazione e miglioramento sismico post-sisma 2009 e completa ristrutturazione, con recupero urbanistico e funzionale, dell’aggregato edilizio denominato Palazzo Marrelli-ex Ipab. Il finanziamento (delibera Cipe numero 48 del 2016) prevede un intervento di 13.732.544 euro».
LA SVOLTA
Vediamo meglio di cosa si tratta e perché la decisione della giunta regionale rappresenta una svolta. L’Azienda pubblica di servizi alla persona (ente attuatore, mentre la Regione è la stazione appaltante) mesi fa aveva pubblicato il bando «per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica e della progettazione definitiva ed esecutiva per il recupero urbanistico e funzionale» di Palazzo Marrelli. L’iter dell’appalto (valore circa un milione di euro) è andato avanti regolarmente fino all’affidamento. Ma è qui che c’è stato un intoppo. Infatti l’Asp ancora non aveva a disposizione il milione di euro per cui il Ministero (Mef) su richiesta della Struttura di missione (che coordina gli interventi nel cratere 2009) ha trasferito i soldi alla Regione che poi li ha “passati” all’Asp. Solo a questo punto è stato possibile mettere a punto lo schema di convenzione che sarà presto firmato dal presidente dell’Asp L’Aquila Paolo Federico da una parte e dal gruppo di ingegneri che si è aggiudicato l’appalto dall’altro. In poche parole può partire la progettazione. Ci vorrà ancora tempo per arrivare alla gara di appalto ma qualcosa di concreto si muove.
IL PROGETTO
«L’intervento» si legge negli indirizzi di progettazione a cui si dovranno ispirare i tecnici chiamati a redigere il progetto definitivo «riguarda i lavori di riparazione e miglioramento sismico e completa ristrutturazione, con recupero urbanistico e funzionale, dell’aggregato edilizio Palazzo Marrelli. L’edificio, anche noto come Condominio Santa Maria ad Civitatem (o ex Ipab) proprietà dell’orfanotrofio civico maschile San Giuseppe è da epoca immemore amministrato da enti benefici che, attraverso lasciti e donazioni, ne hanno assicurato il mantenimento nel tempo. A seguito degli eventi simici del 2009 l’immobile è risultato danneggiato con esito “E” e risulta attualmente, dopo la messa in sicurezza provvisoria, non utilizzato. La configurazione strutturale dell’edificio» si legge ancora «è costituita da una muratura in pietra per le strutture verticali, da volte in pietra ai livelli più bassi e in laterizio ai livelli superiori e da una copertura lignea».
OBIETTIVI
L’Asp intende procedere «al pieno recupero del compendio immobiliare per attivarvi ai piani superiori una serie di funzioni a fini solidaristici e al piano terra una galleria commerciale che possa garantire una redditività continuativa. Il progetto per la valorizzazione e gestione condivisa dell’immobile dovrà dunque prevedere la conversione di Palazzo Marrelli in un edificio polifunzionale che permetta la realizzazione di azioni di forte impatto sociale condivise tra le principali anime sociali del territorio e che consenta di potenziare l’attrattiva commerciale del centro storico».
POVERTà
La necessità di riutilizzare al più presto Palazzo Marrelli (quindi con introiti che serviranno all’Asp per scopi sociali) trae origine dal fatto che «la città dell’Aquila ha un’importante fascia di popolazione in condizione di povertà assoluta, sia in relazione alla crisi economica nazionale e regionale, oltre che locale, sia in relazione ad alcuni effetti del sisma che ancora permangono, come la chiusura di attività danneggiate, ovvero non in grado di sopravvivere perché collocate in aree con rarefazione abitativa a causa della delocalizzazione delle famiglie. Il sistema dei servizi sociali si inserisce in tale cornice con tutta la sua criticità storica e con particolari carenze sia a livello di risorse che di percorsi innovativi del sistema di welfare regionale – sempre più orientato ai servizi ad alta soglia, al socio sanitario – e decisamente limitato per quanto riguarda l’area della promozione del benessere e della prevenzione del disagio psico-sociale».
I DANNI
«Il danno rilevato nel post sisma» conclude il documento «mostra un quadro fessurativo estremamente diffuso nella totalità del fabbricato che riguarda sia le murature sia le volte, i solai e le coperture, con crolli diffusi soprattutto negli orizzontamenti voltati. Sono presenti lesioni sub verticali nelle pareti di facciata, sintomo di una irregolarità muraria particolarmente accentuata e di un percorso tensionale articolato, spesso causa di lesioni da schiacciamento».
L’ASP
L’Asp (ex Ipab) all’Aquila ha molti immobili. Oltre al palazzo di via Marrelli ci sono fra gli altri l’edificio ex mensa dei poveri in via dei Giardini; il complesso edilizio a cui si accede da via del Guasto, via Gignano, via delle Stimmatine, via Svolte della Misericordia detto “Conservatorio per Orfane di Santa Maria della Misericordia” e l’edificio noto come “Conservatorio di Sant’Agnese in San Bernardo”.
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