ROMA – Non solo le carceri, ma anche i Centri di permanenza per i rimpatri, i dieci Cpr che in Italia “ospitano” – si fa per dire – i migranti in attesa che sia deciso il loro destino. Ovviamente a partire dal respingimento. Il Garante dei detenuti e delle persone private della libertà Mauro Palma si occupa anche di loro, di quelli che dovrebbero essere (ma non sono) i loro diritti, dei tre mesi di vita che sono costretti a trascorrere in quello che non si chiama carcere, ma nei fatti lo è.