Il 43enne rintracciato dai carabinieri, deve scontare due anni dopo la condanna passata in giudicato Non solo le botte all’ex, ma tutta la famiglia era costretta a vivere con la nuova compagna dell’uomo
NAVELLI. Era accusato di avere riempito di botte la moglie, in svariati episodi avvenuti all’interno dell’abitazione, e di avere insultato i figli (all’epoca minorenni). Tutti costretti a subire vessazioni e a vivere assieme alla nuova compagna dell’uomo, in uno stato di frequente soggezione psicologica. Ora per un 43enne ritenuto responsabile delle violenze è arrivato il momento di saldare il conto con la giustizia. Condannato a poco più di due anni di reclusione, con sentenza passata in giudicato, il marito violento è finito dietro le sbarre di un carcere. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri.
Il 43enne, straniero ma in Italia da tempo con un regolare permesso (originario di un Paese dell’Est Europa), deve rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, commessi alcuni anni fa in danno della moglie.
Le indagini, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, furono avviate a seguito della denuncia presentata dalla donna, che si era rivolta ai carabinieri di Navelli, i quali, a conclusione delle delicate attività coordinate dalla magistratura aquilana, eseguirono una ordinanza cautelare firmata dal gip del tribunale. Provvedimento che prevedeva l’allontanamento dell’uomo dall’abitazione dove si consumavano le violenze. Secondo le accuse, il 43enne picchiò a più riprese la coniuge, ferendola anche con alcuni oggetti contundenti, e prese di mira anche i figli.
Al termine dei vari gradi di giudizio intervenuti nel tempo (nel 2014 il Riesame aveva già confermato la misura cautelare), l’uomo è stato riconosciuto colpevole dei reati contestati e condannato alla pena definitiva a poco più di due anni di reclusione, da scontare in carcere.
Il 43enne, dopo essere stato rintracciato nella serata di venerdì, è stato associato accompagnato nella casa circondariale di Frosinone a disposizione dell’amministrazione penitenziaria (evitiamo il nome a tutela delle vittime, ndr).
Arresto che arriva a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prevista venerdì 25. Dal primo gennaio 2022 al 13 novembre sono state 96 le donne uccise in Italia, di cui 84 in ambito familiare affettivo. Una vittima ogni tre giorni- Le donne uccise in ambito familiare-affettivo nel 2021 sono state 103, a fronte delle 101 del 2020. (r.rs.)
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