LANCIANO. Nessuna richiesta di incontro con la minoranza ha seguito la mozione sulla condizione della polizia penitenziaria a Lanciano, portata in aula di consiglio lo scorso 28 settembre. A…
LANCIANO. Nessuna richiesta di incontro con la minoranza ha seguito la mozione sulla condizione della polizia penitenziaria a Lanciano, portata in aula di consiglio lo scorso 28 settembre. A ricordare l’impegno che la maggioranza aveva assunto nel corso dell’assise civica con i consiglieri di minoranza, per approfondire la questione assieme ad una rappresentanza della polizia penitenziaria, è la prima firmataria della mozione, Dora Bendotti, consigliera di Lanciano in comune.
«In maniera costruttiva e collaborativa abbiamo accordato al sindaco Filippo Paolini e alla presidente del consiglio, Gemma Sciarretta», ha scritto al Comune l’ex assessore Bendotti, «la possibilità di ampliare il nostro documento (a firma anche dei consiglieri Rita Aruffo, Davide Caporale, Sergio Furia e Lorenzo Galati, ndc). L’impegno è stato preso nei confronti dell’intera amministrazione nei riguardi della polizia penitenziaria. Chiedo quindi il rispetto degli accordi presi, considerando l’argomento di estrema delicatezza e rilevanza sociale». La mozione, presentata nell’ultima riunione dell’assise civica, ha portato all’attenzione dei consiglieri, del sindaco e della giunta la drammatica carenza di personale all’interno del super carcere di Villa Stanazzo: una struttura di massima sicurezza che presenta tre sezioni di alta sicurezza con mediamente 150 detenuti; due sezioni per congiunti di collaboratori di giustizia con una presenza media di 70 detenuti e due sezioni comuni con una presenza media di 80 detenuti, di cui una è stata adibita a sezione per arrestati in isolamento sanitario per un totale di appena 125 dipendenti. Un numero considerato assolutamente insufficienti per la gestione delle attività senza rischi per il personale e i detenuti. (d.d.l.)