I residenti criticano il piano di rimozione dei lampioni storici e la gestione dei reperti archeologici C’è chi preferirebbe un parcheggio per le macchine. E i commercianti chiedono di accelerare i lavori
CHIETI. I lavori in piazza San Giustino sono entrati nella fase conclusiva, ma il progetto finale non piace a diversi cittadini. I teatini attendono di poter tornare al più presto ad ammirare la storica piazza, rinnovata e riqualificata. Ma, tra chi preferiva mantenere il parcheggio per le auto, e chi critica la gestione dei reperti archeologici, la veste finale della storica piazza fa discutere.
TEATINI DIVISI
La zona è chiusa al pubblico da più di due anni: residenti e commercianti sono combattuti tra la rabbia per i tempi lunghi del cantiere e la speranza che la nuova piazza possa rilanciare tutto il centro storico. «È una piazza storica con un grandissimo valore artistico», dice Italo Di Renzo che lamenta, però, la scelta della pavimentazione in cemento, «è una vera tristezza sapere che i mosaici rinvenuti sotto la piazza saranno ricoperti dal cemento».
La veste futura della piazza fa discutere per diversi motivi: c’è chi chiede di mettere in mostra gli scavi, chi preferiva una zona pedonale di stile diverso e chi, addirittura, sperava in un parcheggio per le auto sotto al campanile di San Giustino. «La domenica era facile trovare un parcheggio comodo», dice Franco Di Paolo, «una piazza pedonale non ha senso in una città a corto con i posti auto».
Al contrario, c’è chi si schiera apertamente contro la presenza di macchine nella storica piazza. «Sarebbe bello farne una zona pedonale e di piacevole passeggio», dice Giovanni Palmerio, «spero che non torni a essere piena di auto parcheggiate».
Il dibattito si accende persino per l’illuminazione della zona che, in precedenza, poteva vantare di due lampioni in stile Liberty destinati ad essere sradicati e trasferiti altrove. «Sono storici e di grande valore», prosegue Italo Di Renzo, «basterebbe rimetterli a nuovo e tenerli dove sono».
i commercianti SPERANO
Anche i commercianti delle attività intorno alla piazza sperano di veder finire i lavori in poco tempo. «Il cantiere ci sta causando molte difficoltà», dicono le attività della zona, «viviamo solo con gli acquisiti dei clienti abituali che già ci conoscevano perché per i nuovi non siamo visibili». Per oltre due anni operai e transenne hanno ostruito l’ingresso nei negozi. Questo si è tradotto in perdite economiche notevoli per i commercianti. «I nostri incassi sono scesi del 70 per cento», dice Gianni Freschi, dipendente del Caffè Duomo in piazza, «spero che la riapertura della zona riporti l’affluenza di prima. Avendo più spazio, potremmo dare anche maggiori servizi ai clienti perché si potrebbe pensare di allestire dei tavolini all’esterno». Incassi dimezzati per l’unica tabaccheria della piazza. «Da quando hanno iniziato i lavori le vendite sono sempre più in discesa», dice il proprietario, «non c’è più il flusso di persone di prima e adesso non mi rimane che attendere la riapertura». Tra i commercianti c’è anche chi ha dovuto chiedere permessi specifici al Comune per ricavare un accesso per i clienti tra le transenne dei lavori. «I clienti che volevano passare dalla piazza non riuscivano a entrare perché avevano messo le transenne all’inizio della via», racconta Claudia Cipollari, titolare dello storico negozio Pascetta in via Giovanni Chiarini, «si poteva accedere solo dal Corso». Dall’inizio del cantiere nel 2020, quindi, i lavori hanno messo a dura prova il commercio in piazza e non solo, chiudendo spesso il transito di alcune principali vie di collegamento e, conclude Cipollari: «Ho avuto una grande perdita economica perché quel periodo coincideva con la stagione in cui solitamente i clienti acquistavano vestiti per matrimoni e comunioni».