Accuse dei consiglieri Marongiu e Verna per i mancati progetti viste le opportunità finanziarie del Pnrr «Nessun investimento sull’edilizia scolastica e sull’efficientamento energetico dei palazzi comunali»
LANCIANO. «I fondi del Pnrr non piovono dal cielo, si cercano con progetti che da parte della giunta Paolini non sappiamo quali siano e in che direzione vadano. Finora pare siano arrivate solo briciole. Almeno ci sono i 2,8 milioni per i due nidi comunali e i 3,5 milioni per la rigenerazione urbana di Olmo di Riccio ottenuti dalla precedente amministrazione». Sono i consiglieri di minoranza a chiedere conto all’amministrazione Paolini di quali progetti ha presentato in 12 mesi di amministrazione per ottenere fondi Pnrr per la crescita della città e che idea di città hanno visto che finora non si è capito.
L’INTERROGAZIONE«Visto il silenzio e l’immobilismo che c’è, abbiamo presentato una interrogazione a risposta scritta», spiega il consigliere Leo Marongiu a nome della minoranza, «per capire in questi 12 mesi quali progetti sono stati predisposti dall’amministrazione per ottenere i fondi Pnrr, quali sono stati finanziati, quali progetti si stanno predisponendo e in particolare per la fascia di età 0-6 anni che pare lasciata indietro. Finora la giunta Paolini non ha saputo cogliere la grande opportunità offerta dal Pnrr per disegnare la strategia futura di questa città». «Non c’è una visione di quello che può essere lo sviluppo di Lanciano», punge il consigliere di Azione Lanciano, Giacinto Verna, «è stato un “taglia e cuci” tra alcune idee della precedente amministrazione e piccole modifiche progettuali operate da loro, che ha portato ad ottenere solo alcune centinaia di migliaia di euro di fondi Pnrr, a fronte di Comuni come Chieti e Francavilla che hanno ricevuto, rispettivamente, 55 e 12 milioni».
EDILIZIA SCOLASTICA«A mio avviso il grave errore di questa amministrazione», continua Verna, «è stato quello di non investire su edilizia scolastica e su adeguamento sismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica». Il consigliere ricorda almeno l’arrivo di fondi per i nuovi nidi comunali: 2.8 milioni e per la rigenerazione di Olmo di Riccio, 3,5 milioni, ottenuti dall’ex giunta, di cui faceva parte. «Alla luce del terremoto di qualche giorno fa», riprende Verna, «scuole e dissesto idrogeologico avrebbe dovuto essere la priorità. E invece non sono riusciti ad ottenere neanche i 600mila euro per redigere il progetto definitivo/esecutivo per partecipare ai bandi legati al dissesto. Può un’amministrazione chiedere 2 milioni per la messa in sicurezza e la valorizzazione del giardino storico della biblioteca, scelta legittima, ma non prevedere fondi per adeguare sismicamente ed efficientare dal punto di vista energetico gli immobili pubblici, come la stessa biblioteca dove si scoprono crepe e cedimenti? Anche il progetto da quasi 9 milioni di euro per la scuola Mazzini è stato scartato. È vero, su questi due progetti sono in atto ricorsi del Comune, ma finora i risultati ottenuti dal Pnrr parlano di un magro bottino».
I CONTI DELLA MINORANZAE fanno presto i conti i consiglieri di minoranza dei soldi ottenuti dal Pnrr: 215mila euro per il sociale, 325mila euro per la nuova mensa alla scuola dell’infanzia di Olmo di Riccio, 200mila euro per due progetti per la digitalizzazione, 250mila euro (a fronte di 800mila richiesti) per efficientamento energetico della Sala Mazzini. Altre tre opere aspettano risposta: centro antiviolenza a Villa Elce per 1,5 milioni, recupero ex scuola San Iorio per 230mila euro e 3 milioni per il Torrieri. «Ci auguriamo che questi progetti vadano a finanziamento», precisano i consiglieri, «perché finora sono arrivate briciole».
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