Il capitano: «Dobbiamo cercare di battere la Turris, ma giocando tranquilli. Le mie condizioni? Cercherò di esserci»
TERAMO. In casa Città di Teramo le attenzioni sono rivolte al big match di sabato contro la capolista Turris Val Pescara, che precede i biancorossi di quattro lunghezze. La sfida del Pigliacelli di Montorio è un appuntamento cruciale per la squadra di Marco Pomante, reduce dal primo ko in campionato col Fontanelle e obbligata a non perdere altro terreno dalla vetta. Il Città di Teramo punta sul recupero in difesa del capitano Ivan Speranza, la cui assenza (problema alla schiena) è pesata parecchio nella gara persa cinque giorni fa a Castelnuovo.
«Sto un po’ meglio», dichiara Speranza, «e stiamo valutando quotidianamente la mia situazione per cercare di esserci a tutti i costi. Contro la Turris Val Pescara sappiamo di affrontare uno snodo importante della nostra stagione. L’obiettivo è riuscire ad accorciare il distacco dal primo posto. Dobbiamo provare a vincere, ma senza caricarci di pressione e ansia. Bisogna andare in campo con tranquillità e serenità. Stiamo preparando questo impegno nel migliore dei modi, conosciamo il valore della Turris. Serve più cinismo in zona gol». Nel commentare la sconfitta contro il Fontanelle, il 37enne Speranza sottolinea: «È stato un incidente di percorso. Avevamo fatto un buon primo tempo. Poi c’è stato un blackout di cinque minuti, in apertura di ripresa, durante il quale abbiamo incassato la rete del momentaneo 1-0 e abbiamo concesso agli avversari altre due palle-gol immediate. Quando la fase di blackout è terminata non siamo stati bravi a concretizzare le tante occasioni create e alle fine il Fontanelle ci ha punito. Il calcio è anche questo. Però la voglia di provare a vincerla c’è stata e da quella dobbiamo ripartire. Il cammino fatto finora, escludendo il ko di sabato scorso, è buono».
Tra i pali della Turris Val Pescara c’è l’ex biancorosso Federico Serraiocco, che nella stagione 2011-2012 (in serie D) arrivò al Teramo proprio insieme a Speranza. «Con Serraiocco abbiamo trascorso tanti anni belli qui», ricorda il capitano, «e sarà un piacere rivederlo. Federico è un amico e lo abbraccerò sicuramente».
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